SARA BALDINI
Cronaca

Pensionati in crisi? C’è il progetto Rewire

Uno la aspetta, la sogna, conta i mesi, le settimane e i giorni. E poi? Poi, quando arriva, può capitare...

Il progetto è nato dalla collaborazione tra l’Università di Pavia e l’Università di Bologna

Il progetto è nato dalla collaborazione tra l’Università di Pavia e l’Università di Bologna

Uno la aspetta, la sogna, conta i mesi, le settimane e i giorni. E poi? Poi, quando arriva, può capitare che si spalanchi il vuoto. Che quelle giornate non più scandite da orari e scadenze si rivelino lunghissime e difficili da riempire, che amici e conoscenti che ci si era ripromessi di frequentare con più assiduità in realtà siano "visitabili" soltanto nei fine settimana, perché lavorano, così come i nipotini – per stare con i quali il tempo sembrava sempre troppo poco - che tra scuola e attività pomeridiane sono poco o nulla intercettabili. Non stupisca se il pensionamento è inserito tra i dieci eventi più stressanti nell’età adulta.

Per molte persone rappresenta e viene vissuto come un nuovo inizio positivo, ma per molte altre può avere conseguenze negative, come la depressione o disturbi neurodegenerativi. Per questo motivo è importantissimo riprogrammare e ciò è proprio quanto si ripromette di fare il Progetto di rilevante interesse nazionale (Prin) Rewire, nato dalla collaborazione tra l’Università di Pavia e l’Università di Bologna e alla cui realizzazione partecipa anche l’Asst Valtellina e Alto Lario. Dato che in Italia l’aspettativa di vita dopo il pensionamento è di circa 20 anni, il progetto Rewire è nato per aiutare a vivere al meglio questa fase della vita. Rewire si traduce dall’inglese come riprogrammare: l’obiettivo è quello di creare un indice di rischio per individuare e prevenire le problematiche che possono insorgere con l’arrivo della pensione.

Due le fasi sperimentali: la prima è volta appunto a definire attraverso un questionario online facilmente compilabile da smartphone un "indice globale di rischio pensionistico". La seconda, invece, prevede la creazione di un programma di allenamento fisico e cognitivo, sotto la supervisione di uno specialista qualificato nel campo delle scienze motorie, mirato a migliorare il benessere del pensionato. Valtellinesi e valchiavennaschi in procinto di andare in pensione o che abbiano appena iniziato questa nuova fase della vita possono approfittare di questa opportunità e aderire al progetto semplicemente scannerizzando il QR code riportato sul poster che si scarica sul sito di Asst nella sezione News e iscriversi a Rewire: si accederà quindi a questionari e giochi che permetteranno ai ricercatori di monitorare il benessere dei partecipanti nel corso di un anno. I dati, raccolti in forma anonima, serviranno per aiutare chi si appresta ad affrontare il cambiamento della vita conseguente alla pensione in modo meno traumatico o con sofferenze di tipo psichico e fisico più o meno invalidanti.

Sara Baldini