"Ore in attesa al Pronto Soccorso Ho dovuto pagare un privato"

Il racconto di una donna delusa per le mancate risposte "Come me hanno rinunciato ad aspettare altri pazienti"

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di Michele Pusterla

"Mercoledì 11 maggio verso le 14.45, dopo una notte e una mattina con dolori improvvisi e acuti ad un braccio più gonfiore, e sentito il parere del mio medico, mi sono recata in Pronto Soccorso a Sondrio. In sala d’attesa c’erano 67 persone. Subito triage e tampone, poi attesa. Una lunga attesa. Le ore trascorrono e, nel frattempo, io chiedo del ghiaccio per il dolore, un uomo con dolori addominali domanda un antidolorifico, ma senza visita l’infermiera dice che non può dare alcuna terapia, mamma con figlio che ha piccola ferita alla testa vorrebbe cotone con disinfettante, ma dicono che il tempo non c’è. Dopo 2 ore arriva un codice rosso. Il tutto si ferma. E dopo un’altra ora, ci informano che è in arrivo un secondo codice rosso. E nulla, ancora, si muove. A turno chiediamo informazioni, perchè se pur non gravi, abbiamo problemi, siamo stanchi e preoccupati. A me viene riferito che trascorreranno almeno altre 3 ore prima che si occupino di me...".

È il racconto di Marinella, 47 anni, sulla sua recente e tutt’altro che positiva esperienza.

"Ce ne andiamo e abbandoniamo il PS - aggiunge la donna - riconsegnando il numero di accettazione. Nessuno ci ferma o si preoccupa per noi. Come se fosse tutto così normale. Non so dove sia finita la mamma con il bimbo, non so dove sia quell’uomo con i dolori alla pancia (in seguito vengo a sapere che è a Sondalo per aneurisma addominale). Io ho contattato un ortopedico che privatamente (130 euro) mi ha fatto, nel giro di 20 minuti, 2 infiltrazioni al gomito, perchè a me serviva quello: avevo una epicondilite acuta! Delusa dal sistema sanitario, dal nostro PS, dai protocolli, dalle modalità. Noi paghiamo la sanità, ma poi bisogna andare privatamente per un diritto base: la salute. E pagare ancora. Capiamo tutto: il personale è carente, il Covid, la stanchezza. I test a numero chiuso per Medicina. Le questioni sono tante....ma da qualche parte dobbiamo pur iniziare". Per un’inversione di rotta. Così non va.