Manzù, primo catalogo online la “Pietà” acquisita dagli Uffizi

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Il museo degli Uffizi di Firenze spalanca le porte a Giacomo Manzù, scultore bergamasco, uno dei maggiori artisti italiani del Novecento. La collezione scultorea del museo fiorentino si è infatti arricchita di una delle più conosciute opere del maestro orobico, la "Pietà", altorilievo in bronzo risalente al 1950. L’opera, esposta alla Biennale Internazionale di Antiquariato di Firenze a Palazzo Corsini, è stata acquistata dalle Gallerie degli Uffizi. "Quando abbiamo visto la Pietà di Manzù – rivela il direttore Eike Schmidt, siamo rimasti tutti a bocca aperta". Come si legge nel sito ufficiale delle Gallerie, la scultura dell’artista bergamasco, è stata scelta perchè "si discosta dalla tradizione liturgica e freddamente dottrinale per attingere alla grande scultura donatellina, approdando a un brano di intensa e grave espressività".

Realizzato a cera persa presso la Fonderia Maf di Milano, il gruppo della "Pietà" è una variante di uno dei bronzi che costituiscono le quattro stazioni della Via Crucis eseguite per la Basilica di Sant’Eugenio, in via delle Belle arti a Roma. Inizialmente faceva parte della collezione della famiglia Lampugnani. Spiega la figlia di Manzù, Giulia: "L’acquisto dell’opera di mio padre da parte degli Uffizi rappresenta un altro enorme riconoscimento per l’arte di mio papà e sono contenta che sia giunto in questi giorni, collegandosi idealmente con l’iniziativa in programma lunedì, quando presenteremo il primo catalogo online ragionato delle opere di Manzù, frutto della sinergia tra Fondazione Giacomo Manzoni e Fondazione Banca Popolare di Bergamo, in collaborazione con le Università degli Studi di Bergamo e Roma Tre".M.A.