Livigno, cerbiatto e la sua mamma uccisi da cacciatori senza scrupoli

I colpevoli subito smascherati dagli uomini della Polizia provinciale e dai carabinieri di Livigno

Un bambi (foto L.Gallitto)

Un bambi (foto L.Gallitto)

Livigno (Sondrio), 29 ottobre 2020 - Bambi e la sua mamma uccisi da cacciatori senza scrupoli, pur di raggiungere il loro obiettivo. E’ accaduto in Alta Valtellina. Prima, la madre ancora allattante e il suo piccolo, accecati con i fari di una vettura e poi raggiunti da colpi di arma da fuoco.

L’insediamento del nuovo comandante della Polizia Provinciale di Sondrio, dottor Emanuele Pasini, che ha rilevato il neo pensionato Graziano Simonini a lungo alla guida degli agenti provinciali, è coinciso con un’importante operazione sul fronte venatorio. A salvaguardia della fauna protetta, avvenuto nel territorio di Livigno, c’è stato l’intervento tempestivo degli agenti provinciali a supporto dei carabinieri locali che ha consentito la ricostruzione dei fatti che hanno causato la terribile morte di due cervi, madre allattante e piccolo. L’operazione ha portato al fermo di un’auto, con a bordo due cacciatori che avevano appena caricato un piccolo cerbiatto da poco abbattuto, ancora caldo e grondante sangue. I due uomini sono stati denunciati alla Procura di Sondrio e agli stessi è stato contestato il fatto di aver abbattuto i due selvatici illuminandoli coi fari della propria auto e poi sparando dalla pubblica via in prossimità di abitazioni.

Ai rilievi sulle carcasse degli ungulati ha provveduto il veterinario dell’Ats della Montagna, per la triste vicenda allertato la notte stessa. Determinante, per il successo del blitz si è, in aggiunta, rilevato anche l’apporto del conduttore di cane da traccia, arrivato sul posto dalla vicina provincia di Brescia, con il quale si è riusciti a scovare i reperti sul terreno e a rinvenire anche la carcassa di una cerva allattante, madre del cerbiatto caricato sul fuoristrada.