Morta a Samolaco, commozione all'addio a Francesca: "Ora ci guarda dal Paradiso"

Chiavenna, commozione all'ultimo saluto a Francesca Geronimi: "Ci ricorda che non dobbiamo gettare le nostre vite"

I funerali di Francesca a Chiavenna

I funerali di Francesca a Chiavenna

Chiavenna (Sondrio), 4 aprile 2017 - «Francesca ci guarda dal paradiso, ci sorride, e ci ricorda che non dobbiamo gettare le nostre vite». Queste le parole con le quali Andrea Caelli, parroco della chiesa di San Lorenzo a Chiavenna, ha cercato di dare un senso all’assurda morte di Francesca Geronimi, 19enne di San Giacomo, morta, insieme all’amico Federico, nel terribile incidente stradale che ha sconvolto la Val Chiavenna il 31 marzo. «Oggi ci sono tre famiglie spezzate e un’intera valle in lacrime», Ha ricordato il parroco nel corso dei funerali della giovani, svoltisi ieri pomeriggio nella parrocchia di San Lorenzo a Chiavenna. La chiesa non è stata in grado di accogliere tutti i giovanissimi amici di Francesca accorsi a dare il loro ultimo saluto alla giovane così prematuramente scomparsa.

«Oggi la famiglia e gli amici di questa nostra giovane sorella - ha continuato don Andrea - patiscono un dolore immenso, quasi straziante, ma a soffrire non sono soli: accanto a loro c’è il Signore che soffre insieme a loro. Questo è il momento del dolore e del silenzio ma non della disperazione. Colei che amavamo è morta e le lacrime hanno, oggi, la cittadinanza. Non dobbiamo, però, limitarci a soffrire: la sofferenza fine a se stessa non ha alcun significato e noi dobbiamo trovare un significato che possa spiegare questa tragedia. Noi oggi volgiamo salutare Francesca. Il nostro però non è un saluto definitivo ma solo un arrivederci perché un giorno la rincontreremo».

Certo, ha aggiunto il parroco, «non sarà facile aspettare quel momento: come poterla ricordare e sentirla vicina se non la possiamo ne vedere ne toccare? Vorrei rispondere a questa domanda con le parole di Fiorella Mannoia, cantante amata da Francesca: “E se è vero che c’è un Dio e non ci abbandona che sia fatta adesso la sua volontà”. Noi dobbiamo trovare la forza di ancorarci a qualche cosa che non muore e Francesca non è morta. Chi crede in Dio continua a vivere in lui e molto spesso siamo noi, che ci riteniamo vivi, ad essere morti senza nemmeno saperlo». Quindi il congedo: «Addio Francesca, noi ti affidiamo alle sue mani e alla sua misericordia. Fa che si possa vivere le nostre vite senza sprecarle così che la tua morte non sia stata vana». Al temine della cerimonia don Andrea ha ricordato che domenica alle 20 si terrà una messa in ricordo della giovane di San Giacomo venuta a mancare in maniera così improvvisa.