DANIELE DE SALVO
Cronaca

Dramma della solitudine. Trovato senza vita in casa: "Morto forse da due mesi"

Merate, in avanzato stato di decomposizione il corpo di un ex meccanico di 80 anni. Viveva solo in un alloggio sovrastante l’officina chiusa da tempo, i figli trasferiti all’estero.

Dramma della solitudine. Trovato senza vita in casa: "Morto forse da due mesi"

Dramma della solitudine. Trovato senza vita in casa: "Morto forse da due mesi"

I soccorritori lo hanno trovato morto, riverso sul pavimento della camera da letto.

Il cadavere era in avanzato stato di decomposizione e l’aria nella stanza e tutt’attorno irrespirabile. Alessandro Agostoni - queste le generalità del deceduto - aveva 80 anni. Viveva da solo in un appartamento al primo piano di un palazzone di viale Giuseppe Verdi a Merate.

Era lì da settimane, probabilmente da un paio di mesi, cioè da tanto quanto una residente della zona non lo incrociava con la ramazza in mano a spazzare il cortile né vedeva le tapparelle alle finestre della sua abitazione alzate. In tutto questo tempo, tuttavia, a nessuno è sorto il dubbio che ad Alessandro, che al piano terra del caseggiato a lungo aveva gestito l’officina elettrauto di famiglia ormai chiusa da parecchio, potesse essere capitato qualcosa di brutto: nemmeno alla moglie né ai loro due figli, tornati in Venezuela, Paese d’origine di lei, senza praticamente più sentirlo.

Solo la dirimpettaia ha notato la sua assenza e, alla fine, ieri pomeriggio si è decisa a chiedere aiuto.

Sul posto sono arrivati i sanitari di Areu (Agenzia regionale emergenza e urgenza) con i carabinieri, gli agenti della Polizia Locale e i Vigili del fuoco, che hanno fatto irruzione a forza in casa, passando dal balcone su cui si sono arrampicati con una scala.

Alessandro era appunto morto. Non hanno potuto nemmeno accendere la luce, perché l’80enne viveva in condizioni penose, senza elettricità, metano e nemmeno acqua: le utenze gli erano state staccate perché non pagava le bollette. Era proprietario praticamente di tutto lo stabile, ma si rifiutava di venderlo, preferendo lasciarlo andare in rovina con lui asserragliato dentro. Non sono stati riscontrati segni di scasso, né di violenza.

Nulla lascia ritenere che ad ucciderlo non sia stato un improvviso malore, forse un infarto. Sono comunque in corso ulteriori accertamenti.