Discarica “svizzera” al Parco Pineta

Trovati duecento pneumatici usurati provenienti da oltreconfine dove le gomme nuove venivano montate

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di Roberto Canali

Le gomme nuove venivano montate in Svizzera e gli pneumatici esausti gettati nei boschi della Parco Pineta. Un business probabilmente fruttuoso per chi l’ha architettato, ma non per l’ambiente, quello sgominato grazie a un’indagine dei carabinieri forestali di Appiano Gentile con l’aiuto dell’Ufficio federale della dogana e della Polizia doganale di Chiasso.

Tutto è partito le scorse settimane dalla denuncia del ritrovamento, all’interno del parco, di una mare di gomme d’auto abbandonate. In realtà i ritrovamenti sono stati addirittura due, il primo il 27 marzo in un bosco di Lurago Marinone, il secondo pochi giorni dopo a Mozzate. I carabinieri forestali hanno contato oltre 200 pneumatici nascosti tra gli alberi, ma non abbastanza bene da non essere scorti da alcuni escursionisti che hanno segnalato lo scempio. Da lì sono partite le indagini che si sono immediatamente indirizzate sulla pista giusta, perché sul battistrada di alcune gomme c’era incollata un’etichetta con la targa dell’auto a cui erano state smontate e l’indirizzo di un garage del Canton Ticino che aveva effettuato l’operazione. A questo punto i carabinieri si sono fatti aiutare dall’Ufficio federale della dogana che a sua volta ha mobilitato la Polizia cantonale, è bastato un controllo presso il garage per appurare che gli pneumatici erano state effettivamente sostituiti lì e poi affidati dal proprietario a un’azienda specializzata nello smaltimento delle gomme usurate. Proprio quest’ultimo anziché triturarle ed eliminarle adottando le misure di sicurezza previste dalla legge, ha pensato di caricarle su un furgone e compiere alcuni viaggia al di qua del confine, fino al parco Pineta dove, indisturbato, le ha abbandonate. L’imprenditore è stato denunciato per gestione illecita di rifiuti non pericolosi e traffico internazionale di rifiuti e oltre a un procedimento in Italia rischia una multa solenne anche in Svizzera, oltre alla sospensione della licenza. Le indagini sono ancora in corso per stabilire se l’uomo, che molto probabilmente per trasportare le gomme senza farsi vedere è passato dal valico del Gaggiolo da anni senza presidio, è stato aiutato da qualche complice che quindi sarà chiamato a rispondere con lui dell’accusa di traffico internazionale di rifiuti.

Sono in attesa dell’esito delle indagini anche i Comuni di Lurago Marino e Mozzate, per addebitare all’imprenditore le spese di smaltimento, questa volta sì regolare, degli pneumatici.