Contro lo sfruttamento Il progetto Mettiamo le ali

Quasi 2.700 persone sono state contattate tra vittime di tratta e schiavitù . L’associazione Lule Onlus è capofila dell’iniziativa nei percorsi di protezione.

Contro lo sfruttamento  Il progetto Mettiamo le ali

Contro lo sfruttamento Il progetto Mettiamo le ali

Quasi 2.700 persone contattate tra potenziali vittime di tratta e grave sfruttamento, 96 inserite in percorsi di protezione fra Brescia, Bergamo Lecco, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia. Sono i risultati del progetto “Mettiamo le ali. Dall’emersione all’integrazione“, di cui l’Associazione Lule Onlus è capofila.

I risultati sono stati presentati in commissione consigliare del Comune di Brescia, che con la Prefettura è partner istituzionale del progetto; operativamente sul territorio il lavoro è svolto da cooperativa Lotta contro l’emarginazione, Casa Betel 20000, cooperative di Bessimo e Il Calabrone. "Il progetto anti-tratta – ricorda l’assessore alle Pari opportunità del Comune di Brescia Roberta Morelli – è partito nel 2017. Con la rete inter-istituzionale contro la violenza di genere costituita e lo sportello anti-discriminazioni facciamo un lavoro importante per chi è più fragile". Tra le vittime di trafficking (soprattutto per sfruttamento sessuale e lavorativo) ci sono soprattutto donne immigrate: proprio ieri la Questura ha richiesto di attivare un percorso di protezione urgente per una ragazza. Come spiegato da Silvia Bianchi, coordinatrice dell’Ufficio migrazioni ed inclusione del Comune di Brescia, dall’1 luglio 2021 al 30 settembre 2022, nelle 7 province sono stati fatti 800 colloqui di segretariato sociale, di cui 38 segnalazioni dal numero verde nazionale anti-tratta. Sono state invece 1925 le persone contattate nell’attività di emersione, di cui 195 dalle unità di strada e 576 dall’attività indoor (prostituzione tramite siti web) più 1155 nell’attività di contatto delle economie illegali, accattonaggio, grave sfruttamento lavorativo (979 uomini, 176 donne).

Nei percorsi di protezione sono state accolte 96 persone (1 minorenne), di cui 80 donne, 13 uomini, 3 transgender; ben 80 sono arrivate dalla Nigeria, tutte con il giuramento alla “maman“ in comune. In 73 casi si tratta di vittime di sfruttamento sessuale, in 9 di tratta di esseri umani, in 2 casi di economia illegale, in 12 di sfruttamento lavorativo. Solo 8 hanno sporto denuncia contro i loro sfruttatori. A Brescia, in particolare, sono state contattate e accompagnate 305 persone in tutto, di cui un centinaio su strada (48 donne e 66 transgender) tra Brescia e hinterland. Fondamentale anche l’attività di monitoraggio dei siti di incontri, dove le prestazioni sessuali sono offerte soprattutto da donne e transgender (Tailandia, Brasile, Cina, Romania, Moldavia le nazionalità più presenti). "Abbiamo notato – sottolinea Jessica Gosetti, Coop Lotta contro l’Emarginazione – che molti annunci hanno in realtà in comune lo stesso numero e questo ci fa capire che c’è uno smistamento. Il nostro non è un lavoro vano". F.P.