
Paolo Di Gregorio
Cino (Sondrio) - Sonia Di Gregorio fu uccisa il 21 gennaio a coltellate dal marito da cui si stava separando. Vent’anni dopo grazie al contributo della Cei, la Conferenza episcopale italiana, verrà aperta in paese una casa protetta, grazie al progetto “Fiori recisi“. "Dopo aver ricevuto lo stabile da ristrutturare e adeguare dal Comune di Cino, lo scorso 8 marzo in occasione della festa della donna – ha spiegato Massimo Santucci, presidente dell’Associazione italiana vittime della violenza (Aivv) – per merito della Giunta e del sindaco Basilio Lipari e l’impegno del prefetto Salvatore Pasquariello, è arrivato il significativo contributo dalla Cei grazie ai fondi dell’ 8x1000 della Chiesa con il sostegno della Diocesi di Como e, in particolare, del vescovo Oscar Cantoni". La missione di una vita per il papà di Sonia, Paolo di Gregorio, che è anche vicepresidente di Aivv. "Continuano le donazioni di privati cittadini, imprese e associazioni – spiega –. La struttura, all’avanguardia anche per il tipo di materiali utilizzati nella costruzione, sarà in grado di accogliere 15 donne in difficoltà con i rispettivi figli".
Sempre in tema di solidarietà e famiglia ieri mattina a Como è stata inaugurata la “Casa blu”, un progetto realizzato dall’associazione La stanza blu nella Casa Vincenziana per sostenere la relazione tra genitori e bambini da 0 a 3 anni. La strutura è stata pensata per accogliere e dare supporto alle famiglie nei momenti di particolare difficoltà come lutti, malattie gravi nell’infanzia, maternità vissuta in condizione di fragilità. "Ho sentito l’entusiasmo dei promotori e ho ascoltato parole significative tese a contrastare la sofferenza e la solitudine, che purtroppo sono temi attuali di questi tempi – ha sottolineato il sindaco di Como, Mario Landriscna –. Ho visitato una realtà a cui mi sento particolarmente vicino per i valori che questa associazione porta avanti. Qui si ritrova una vicinanza fisica e si sviluppa una vicinanza morale, che cerca di riavvicinare le persone, di farle stare liberamente insieme, per dare benessere e conforto. Si torna a interessarsi dell’altro senza la mediazione tecnologica, riposizionando davvero la persona al centro dell’attenzione, contrastando solitudine e sofferenza, con etica e professionalità, in un contesto come questo che dà una garanzia di protezione e ha l’ambizione di offrire un futuro di serenità". La Casa blu è ospitata negli spazi della Benefica Vincenziana. "Questa struttura è nata per l’accoglienza nello spirito vincenziano – dice Francesco Peronese, presidente della Benefica Vincenziana dal 1994 –. L’anima di questa casa sono ancora le nostre suore che dedicano la vita ad aiutare chi si rivolge a noi".