Ardenno, slot accese 8 ore al giorno

Ludomania, il Comune tenta di correre ai ripari. Si bruciano 5 milioni l'anno

Il sindaco Laura Bonat

Il sindaco Laura Bonat

Ardenno (Sondrio), 9 ottobre 2018 - Anche  Ardenno tenta di arginare il gioco d’azzardo: sulla scia di quanto già realizzato da altri Comuni della Provincia di Sondrio, l’amministrazione guidata da Laura Bonat  ha deciso di porre vincoli orari all’utilizzo delle slot machine. L’accesso alle “macchinette” – capaci di “bruciare”, nella sola Ardenno, quasi 5 milioni di euro all’anno – sarà consentito unicamente dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 23, e i gestori saranno obbligati a esporre, in bella vista, cartelli che indicano la pericolosità di sviluppare dipendenze nocive.

La speranza è quella di riuscire a contenere comportamenti che paiono sempre più preoccupanti: "I numeri fanno paura – commenta Bonat – i nostri cittadini spendono in media 1.500 euro all’anno nel gioco d’azzardo, pari all’8% del reddito medio pro capite. A essere in una situazione preoccupante è l’intera provincia di Sondrio, che è ai vertici nazionali per quanto concerne le giocate pro capite. Questi dati, però, vanno molto probabilmente aumentati, dato che i giovani si rivolgono sempre di più a piattaforme digitali, sulle quali non disponiamo di alcun dato statistico. Trovo riprovevole che squadre calcistiche e personaggi famosi si prestino per pubblicizzare questo genere di “passatempi” che, molto spesso, si trasformano in malattie in grado di causare danni ingenti".

Nel 2016, su tutto il territorio di Ardenno – che conta poco più di tremila abitanti – erano presenti ben ventiquattro slot, quattro delle quali funzionati, oltre che con le monete, anche con le banconote. L’amministrazione ha in animo anche altre iniziative per contrastare il gioco: oltre a corsi di sensibilizzazione e prevenzione da avviare nelle scuole "attualmente – spiega il primo cittadino – stiamo studiando un progetto che prevede incentivi fiscali per tutti i gestori che decidono di fare a meno delle slot machine nei propri locali. Purtroppo, però, sono scarse le possibilità che azioni di questo tipo incidano sulla riduzione delle macchinette, che sono in grado di fruttare agli esercenti ben 12mila euro l’anno".