Tumore primitivo del fegato: intervento all'avanguardia al San Gerardo di Monza

Operazione realizzata "in due tempi" per l'asportazione del tumore a un paziente di 60 anni

Un intervento chirurgico (foto repertorio)

Un intervento chirurgico (foto repertorio)

Monza - E' stato eseguito all'ospedale San Gerardo di Monza un complesso intervento chirurgico realizzato in due tempi. Nello specifico, si è trattato di un intervento di separazione in due parti del fegato su un paziente di 60 anni. Questa innovativa tecnica è stata adottata per la presenza di un tumore primitivo del fegato (colangiocarcinoma), che per dimensioni e localizzazione necessitava dell'asportazione completa della parte destra, non possibile con una singola operazione secondo la tecnica tradizionale in quanto il fegato residuo non sarebbe stato sufficiente per garantire un funzionamento adeguato. Il complesso doppio intervento chirurgico eseguito al San Gerardo dall'equipe della chirurgia epatobiliare, afferente alla chirurgia Generale 1 diretta da Marco Braga, composta da Fabrizio Romano, Mattia Garancini e Mauro Scotti, chirurghi e docenti dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca con precedenti percorsi formativi in centri di eccellenza come l'Istituto Nazionale dei Tumori, il Niguarda e l'Humanitas, prende il nome di mini Alpps laparoscopica, Associating Liver Partition and Portal vein ligation for Staged hepatectomy, ossia separazione del fegato associata alla legatura della vena porta per epatectomia in due tempi eseguita per via mini invasiva.

Come spiega Romano, "si tratta di una recente procedura di chirurgia la cui esecuzione avviene in due distinti interventi". La seconda operazione di asportazione del lobo epatico destro è stata eseguita appunto a una settimana di distanza, dopo aver verificato tramite Tac volumetrica che la parte di fegato sano avesse raggiunto le dimensioni sufficienti per consentire la piena funzionalità epatica e quindi la sopravvivenza del paziente (+23% di aumento della parte sinistra di fegato sano). Al termine del secondo intervento, il paziente è stato portato in terapia intensiva per la prima notte, il giorno invece il trasferimento in reparto. Il successivo decorso post operatorio è stato regolare, senza complicanze chirurgiche e mediche di rilievo. "Si è trattato di un intervento unico per la Asst di Monza - sottolinea il direttore Marco Braga -, eseguibile, per la complessità del caso, solamente in pochi centri in Italia, oltre che da medici dedicati a questo tipo di chirurgia". "E' molto importante concentrare la nostra attività sull'applicazione di tecniche innovative a vantaggio dei pazienti - aggiunge il direttore generale della Asst Monza, Mario Alparone - e questo grazie all'interazione delle attività di ricerca universitaria con quella clinica che al San Gerardo trova un ambito ideale".