Scoperta negli Usa: i saturimetri funzionano male su neri e ispanici. Ecco perché

La ricerca pubblicata su una rivista scientifica: il fenomeno avrebbe inciso sugli sviluppi gravi del Covid in queste fasce di popolazione

I saturimetri, strumenti dei quali abbiamo imparato a conoscere l'importanza, sono "razzisti"? Secondo una ricerca pubblicata sul Journal of the american medical association internal medicine, rivista specializzata statunitense, pare proprio di sì. "Razzisti" dal punto di vista scientifico, ovviamente. Il motivo ha a che fare con questioni di pigmentazione: secondo quanto accertato dai ricercatori, infatti, gli errori di misurazione sono più frequenti fra le fasce di popolazione di etnia nera e ispanica.

Il quesito

Lo studio è stato condotto utilizzando i dati provenienti da cinque strutture di un polo ospedaliere di Baltimora, nel Maryland. Fra loro anche pazienti affetti da Covid-19 che si sono identificati come appartenenti a etnia asiatica, nera, ispanica o bianca. Sono state analizzati e messi a confronto i livelli di saturazione misurati nelle arterie e quelli ottenuti con il saturimetro da dito, apparecchi che possono essere trovati anche nelle normali farmacie. Come valore di riferimento è stato utilizzato il 94%, soglia sotto la quale suona il campanello di allarme, consigliando misure drastiche, fino ad arrivare alla ventilazione assistita. 

Come è stata condotta la ricerca

Il campione ha riguardato circa 7.000 pazienti: ebbene, è stato mostrato che quando si utilizza il saturimetro l'ossigenazione nei pazienti neri, ispanici e asiatici il valore registrato dallo strumento è superiore dell'1-2% rispetto ai valori reali, mentre nei bianchi si assiste al fenomeno opposto: il dispositivo "consegna" valori più bassi rispetto a quelli reali. Questo significa che, nel caso di popolazione nera, ispanica o asiatica, sono stati giudicati non gravi casi che richiedevano cure più importanti. Secondo i ricercatori che hanno lavorato all'elaborato neri e ispanici, in particolare, avrebbero una probabilità più bassa quasi del 30% (una forchetta che si aggira fra il 29 e il 23%) di ricevere una terapia adeguata alle loro condizioni, sulla base dei risultati delle analisi via saturimetro. La possibilità che ci sia un'ipossia (carenza dell'ossigeno a livello dei tessuti dell'organismo) in queste fasce di popolazione è tre volte superiore a quella dei bianchi. Questo, in periodo di Covid, potrebbe aver influito sulla percentuale di decessi o sviluppi gravi della malattia. 

I motivi

Per quale motivo? La pigmentazione della pelle può "interferire" con il fascio luminoso del saturimetro che registra nel dito il valore della saturazione. Da qui l'aumento di risultati falsati. Questo sottostimazione negli esiti di test riguardanti fasce di popolazione diverse da quella bianca, per altro, riguarda anche altri dispositivi medici come gli spirometri e gli strumenti per rilevare la funzionalità dei reni. Questo ha portato gli specialisti, nel corso degli anni, ad applicare dei correttivi statistici alle misurazioni effettuate.