A Milano il processo al sale, colpevole o innocente? Con giuria, avvocati e sentenza

A portarlo in Tribunale l'Ordine dei Medici di Milano. Introdurrà un inquadramento storico filosofico Elio Franzini, Magnifico Rettore dell’Università Statale

Il sale diventa l'imputato nel processo per i rischi alla salute

Il sale diventa l'imputato nel processo per i rischi alla salute

Milano – Sembra un romanzo di Durrenmatt. Ma è tutto vero. Andrà in aula a Milano domani, mercoledì 1° marzo, un imputato eccellente: il sale. Noto al mondo per insaporire i cibi, è stato accusato di mettere in pericolo ogni giorno molti dei nostri organi vitali e quindi la nostra salute. Dopo un inquadramento storico filosofico del caso presentato da Elio Franzini, Magnifico Rettore dell’Università Statale, e una riflessione su quanto il sale fa parte delle nostre vite e dei nostri gesti senza che neppure ce ne accorgiamo.

Il pubblico ministero, Nunzia Gatto (avvocato generale presso la corte d’appello di Milano) esaminerà i reati compiuti dal sale in molti secoli di storia, mentre gli avvocati Ilaria Li Vigni e Giorgia Andreis difenderanno l’imputato, rappresentato per l’occasione dallo chef Federico Trobbiani. Grazie ai consulenti del Tribunale e a testimoni e consulenti di parte, e naturalmente alla giuria, sarà presa una decisione definitiva. Il verdetto sarà pronunciato dal Presidente del Tribunale Ordinario di Milano, Fabio Roia. 

Ma chi ha portato il sale in tribunale? “Ebbene si, siamo stati noi – spiega Roberto Carlo Rossi, presidente dell’ordine dei medici e degli odontoiatri di Milano –. Troppe le denunce e i reati commessi in questi anni, dove si è sempre più fatto spazio nella nostra cucina, ma soprattutto nei cibi confezionati. Siamo certi che sarà un processo equo. Noi non speriamo in una condanna all’ergastolo, semmai ad una pena educativa, che lo costringa a limitarsi e gli impedisca di troppo nuocere”.