REDAZIONE SALUTE

DONNE IN PRIMA LINEA NELLA RICERCA CONTRO I TUMORI

Il calendario degli screening, degli interventi e delle terapie in oncologia è stato messo a soqquadro durante l’emergenza pandemia. Si è visto in questi mesi quanto sia prezioso il ruolo della donna nelle professioni sanitarie (infermieristiche e medico-chirurgiche) ma c’è un gender gap, un divario da colmare, tra i due sessi. Lo afferma Women for Oncology Italy, network scaturito cinque anni fa come spin-off della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO), da sempre in prima linea nella lotta ai tumori e nella ricerca sul cancro. "L’Italia – ha scritto Marina Chiara Garassino, past president di W4O – deve ancora superare certi stereotipi culturali". Molti progetti al femminile sono stati condizionati da una serie di circostanze concomitanti, rendendo ancora più impegnativo conciliare impegni lavorativi non-stop senza sottrarsi alle incombenze familiari. Women for Oncology, che ha rinnovato recentemente gli organi direttivi, ha segnalato le criticità. "L’obiettivo che ci poniamo – ha dichiarato a Mondosanità Rossana Berardi, primario oncologo ad Ancona, neoeletta presidente W4O – è di promuovere una consapevolezza del valore professionale della donna in sanità, per questo abbiamo sollecitato un tavolo interministeriale su pari opportunità e divario di genere". Accanto a Marina Chiara Garassino (presidente onorario con delega alla internazionalizzazione) e Rossana Berardi (Università Politecnica delle Marche, Ospedali Riuniti di Ancona) rivestono ruoli di responsabilità nel direttivo W4O Domenica ‘Ketta’ Lorusso (Policlinico Gemelli, Roma), Fabiana Cecere (Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, Roma), Nicla La Verde (ASST Fatebenefratelli Sacco, Milano), Erika Martinelli (Università della Campania Luigi Vanvitelli, Napoli), Valentina Guarneri (Università di Padova, Istituto Oncologico Veneto IRCCS), Laura Locati (Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori, Milano) e Rita Chiari (Ospedali Riuniti di Padova Sud).