MANUELA MARZIANI
Salute

Covid e nutrizione: mangiare bene aiuta a superare l'infezione

Pavia, pubblicato sulla rivista Clinical Nutrition lo studio condotto su 1.391 pazienti ricoverati tra aprile e luglio 2020

Il giusto apporto nutrizionale aiuta a superare l'infezione

Il giusto apporto nutrizionale aiuta a superare l'infezione

Pavia, 7 luglio 2021 - Un adeguato supporto nutrizionale può essere di primaria importanza per un migliore esito del Covid 19. E’ il risultato emerso da uno studio condotto da un gruppo di clinici e ricercatori di undici strutture ospedaliere italiane, con capofila il Policlinico San Matteo di Pavia, sui pazienti affetti dalla malattia, non critici, con lo scopo di verificare la relazione tra l’apporto nutrizionale e l’outcome clinico, prendendo in considerazione anche fattori diversi, come, ad esempio, l’obesità e la presenza di altre comorbidità.

Il lavoro, che al momento rappresenta il primo e unico studio multicentrico di questo genere nei pazienti Covid 19 nella letteratura internazionale, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista di settore “Clinical Nutrition” e ha permesso di arrivare alla conclusione che un inadeguato apporto nutrizionale a ridosso del ricovero ospedaliero è associato a risultati clinici negativi. Lo studio è stato condotto tra aprile e luglio del 2020 e ha coinvolto 1.391 pazienti ricoverati nelle undici strutture ospedaliere. I ricercatori hanno osservato che i pazienti affetti da Covid 19, in cui veniva riscontrata la riduzione dell'alimentazione, avevano un maggior rischio di dover essere trasferiti in terapia intensiva e di morire durante l'ospedalizzazione. I risultati hanno, inoltre, dimostrato che nel caso di soggetti obesi sia stata fondamentale la presenza di altre comorbidità nel determinare il peggioramento delle condizioni cliniche e della prognosi. L'obesità non complicata è risultata, invece, in linea con diversi altri dati della letteratura, come un fattore protettivo, il che rende plausibile ipotizzare che proprio la presenza di comorbidità potrebbe essere il fattore chiave, che può determinare il ruolo protettivo o dannoso di un indice di massa corporea elevato, probabilmente non solo nel Covid 19. Di conseguenza, adottare una terapia nutrizionale ad hoc per i pazienti che hanno contratto il virus, il più possibile in linea con le raccomandazioni delle società scientifiche internazionali, risulta essere un elemento di fondamentale importanza per la possibile riduzione della mortalità e il miglioramento dei risultati clinici. "Sono molto soddisfatto prima di tutto della collaborazione di rete che si è creata nei mesi durissimi della prima ondata, a testimonianza che è possibile e molto efficace lavorare insieme ai propri colleghi, che ovviamente ringrazio – dice Riccardo Caccialanza, direttore Uoc nutrizione clinica del Policlinico San Matteo -. I risultati, che riteniamo molto interessanti, in linea con quelli che abbiamo recentemente pubblicato sui pazienti ricoverati in terapia intensiva, ribadiscono che il "fattore" nutrizione, in particolare il deficit calorico precoce, può condizionare l'andamento clinico non solo del Covid 19, ma anche della quasi totalità delle patologie acute e croniche, come ad esempio quelle oncologiche".