Lombardia, rimpasto di Giunta: il piano per non scontentare nessuno

Salvini e Berlusconi cercano l’intesa: Sanità a un tecnico gradito a entrambi. Gallera tratta per restare con un’altra delega. FdI conferma i suoi

Giulio Gallera davanti alla sede della Regione

Giulio Gallera davanti alla sede della Regione

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Milano, 5 gennaio 2021 - Vincere le resistenze dei partiti alleati e accelerare i tempi del rimpasto di Giunta in Regione: anche per questo Matteo Salvini ha preteso che fossero sconfessate le dichiarazioni con le quali Giulio Gallera, assessore regionale al Welfare, ha spiegato di non ritenere necessario far rientrare dalle ferie i medici e gli operatori sanitari per anticipare la campagna vaccinale contro il Covid.

Più volte annunciato, il rimpasto non si è finora concretizzato anche per le resistenze di cui sopra e per la necessità di tutelare gli equilibri di coalizione. Ma anche chi non vorrebbe ritoccare la Giunta ammette che un’accelerazione c’è stata, ora. Si farà entro il 15 gennaio, il rimpasto. Non prima per due motivi: il 9 gennaio Salvini è atteso a Palermo per il processo Open Arms e prima di allora il tempo da dedicare al riassetto della Giunta sarà limitato. Poi biosgna trovare la quadra con gli alleati. E per questo i contatti sono e saranno ai massimi livelli, a partire da Silvio Berlusconi. La Lega non vuole un rimpasto limitato al solo Gallera ma esteso ad altri assessori per restituire, così, l’idea di un rilancio dell’azione regionale. I nomi in bilico sono quelli delle leghiste Silvia Piani e Martina Cambiaghi, del forzista Alessandro Mattinzoli e di Lara Magoni, di Fratelli d’Italia.

Da qui i nodi e le resistenze nella coalizione. Non tutta Forza Italia è per la cacciata di Gallera: Mariastella Gelmini lo difende. E altrettanto fa con Mattinzoli. Ma per quest’ultimo la Gelmini ha un alleato in più: Massimiliano Salini, coordinatore lombardo di Forza Italia. Una volta smessi i panni da assessore, Mattinzoli tornerebbe in Consiglio sfrattando Gabriele Barucco, uomo vicino a Salini. Tornando al nodo Gallera, Forza Italia vorrebbe mantenere la delega alla Sanità, in ossequio agli antichi patti di coalizione. Da qui le difficoltà a far decollare, finora, il rimpasto. Come se ne esce?

Per la Sanità prende sempre più quota l’idea di un tecnico gradito sia alla Lega sia a Forza Italia. Il Carroccio ha già individuato il suo candidato in Gian Vincenzo Zuccotti, preside della facoltà di Medicina della Statale e pediatra della figlia di Salvini. Gallera sta trattando per restare in Giunta con una delega diversa e nella Lega c’è chi è favorevole per preservare, in vista delle Comunali, il bacino elettorale sul quale può contare l’assessore a Milano. Attenzione però: la maggior parte dei consiglieri di maggioranza non vuol sentir parlare di una permanenza di Gallera in Giunta ed è pronta a dar battaglia. Un’altra voce si fa insistente: il passaggio dell’assessore in Fratelli d’Italia.

Quanto a Mattinzoli la riflessione è in corso. Non è escluso che possa rimanere, magari con una delega diversa. Così come sembra destinata a rimanere in Giunta la Magoni. Per FdI il suo nome non è negoziabile perché nel 2018, su richiesta di Giorgia Meloni, ha rifiutato il posto in Senato e optato per l’assessorato. Non solo: una volta uscita dalla Giunta, sfratterebbe Barbara Mazzali dal Consiglio, scenario che i vertici di FdI non vogliono. Risultato? "Il rimpasto si può fare anche senza FdI" spiega una fonte di primo piano della Lega. Segnato, invece, il destino delle leghiste Cambiaghi e Piani. Per sostituirle una tra l’ex ministra Alessandra Locatalli, l’attuale vice del Consiglio regionale, Francesca Brianza, o Simona Bordonali, ex assessore regionale.