Morto Carlo Tognoli: fu sindaco di Milano per dieci anni

E' stato anche parlamentare per il Psi e ministro. L'attuale primo cittadino Sala: "Un milanese vero"

Carlo Tognoli

Carlo Tognoli

Milano - Addio all'ex sindaco socialista di Milano Carlo Tognoli. Fu anche ministro. La notizia è stata comunicata dalla famiglia al Psi milanese. Classe 1938, avrebbe compiuto 83 anni a giugno. Era malato da tempo. A novembre dell'anno scorso era stato anche colpito dal Covid. Fu primo cittadino dal maggio del 1976 al dicembre del 1986. Quando venne nominato, a 38 anni, fu il più giovane sindaco del capoluogo. Oltre a guidare Palazzo Marino ebbe anche esperienze come parlamentare e ministro fra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90.

Una storia nel segno del garofano

L'attività politica di Tognoli iniziò, appena ventenne, nel 1958, quando si iscrisse al Psi. Studente-lavoratore, frequentò l'università Bocconi, senza però terminarla. L'impegno politico, infatti, ebbe il sopravvento. Prime esperienze da consigliere comunale a Cormano, dal '60 al '70, e da segretario cittadino del partito. Nel 1970 il primo incarico di peso: assessore in Comune a Milano. Nel 1976 l'elezione a primo cittadino, in sostituzione di Aldo Aniasi, il sindaco partigiano. All'epoca i sindaci non erano eletti direttamente, la riforma degli anni '90 era ancora lontana. A trovare l'accordo erano i partiti politici, in seno a un confronto in consiglio comunale. Tognoli raccolse il testimone da Aniasi alla guida di una giunta di sinistra (Pci-Psi-Dp-indipendenti). Negli anni l'ingresso di Psdi e Pdup, al posto dei demoproletari, fino ad arrivare nell'85 a una maggioranza espressione del pentapartito (Dc-Psi-Pli-Pri-Psdi). Terminata l'esperienza di sindaco fu ministro nei governi Goria e De Mita (1987-1989) e nei governi Andreotti sei e sette (Turismo). Fu anche eurodeputato del Psi dal 1984 al 1987. Il tutto sempre nel segno di una profonda vocazione riformista. A metà degli anni '90 l'uscita dalla scena della politica, anche se Tognoli è sempre rimasto voce molto ascoltata, soprattutto all'interno degli ambienti milanesi del centrosinistra ma anche nell'altro campo. Fra gli incarichi successivi quello di presidente del Museo della Scienza e della Tecnologia, di presidente della Fondazione Ospedale Maggiore di Milano e di presidente dell'Istituto per la Scienza dell'Amministrazione Pubblica.

Le reazioni 

Fra i primi a esprimere il suo cordoglio Bobo Craxi, il figlio del segretario socialista Bettino, alla guida del Paese quando Tognoli era sindaco di Milano. "Carlo Tognoli, un pezzo della storia milanese, della storia socialista e anche della nostra vita che se ne va. Un grande dolore", così ha scritto l'ex sottosegretario agli Esteri sui social. Tognoli è stato ricordato anche dal suo "successore", l'attuale sindaco Giuseppe Sala. "Milano piange la scomparsa di Carlo Tognoli, un grande sindaco della nostra città, un uomo politico concreto e aperto alle riforme - ha scritto Sala sui social - Un milanese vero. Per me un maestro e un amico sincero. Mi unisco al dolore della famiglia", i figli anna e Filippo, la moglie Dorina. 

Parole di apprezzamento anche da un altro ex sindaco di centrosinistra, Giuliano Pisapia, a Palazzo Marino dal 2011 al 2016. "Tognoli è stato un sindaco amatissimo che ha affrontato gli anni difficili dell'uscita dal terrorismo dando una impronta alla città che ha segnato un lungo periodo - ha detto - E' sempre stato orgoglioso di essere un socialista riformista e anche da ministro si è impegnato per Milano. Con la sua scomparsa Milano perde una figura di riferimento, un protagonista del dibattito pubblico ascoltato e rispettato. Nei miei anni da sindaco ho dialogato spesso con  Tognoli e la sua scomparsa mi addolora profondamente". Riconoscimenti anche dall'area di centrodestra, a dimostrazione di come Tognoli fosse apprezzato trasversalmente. "Nei confronti di Carlo Tognoli un milanese, ancor più un milanese figlio di immigrati come me - ha affermato Maurizio Lupi, presidente di Noi con l'Italia - non può che provare riconoscenza. Grande sindaco e poi più volte ministro, è stato un socialista riformista di cui rimpiangiamo la sensibilità sociale, l'apertura e la cordiale umanità".