Pierfrancesco Majorino candidato alle regionali per il centrosinistra: "Possiamo vincere"

Il nome dell'europarlamentare ed ex assessore milanese per la sfida con Attilio Fontana e Letizia Moratti. "Onorato ed emozionato, ce la metteremo tutta"

 Pierfrancesco Majorino

Pierfrancesco Majorino

Milano - Pierfrancesco Majorino è stato indicato come candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lombardia. Sul nome dell’europarlamentare del Pd, già assessore comunale nella Giunta di Giuliano Pisapia nella prima Giunta di Giuseppe Sala, sono infine convenute, questa sera, le forze che siedono al tavolo di coalizione: +Europa, Sinistra Italiana ed Europa Verde, sia pur con accenti diversi.  "Sinistra Italiana – come si legge nella nota diramata ieri sera – esprime soddisfazione per la scelta di Majorino.

Il profilo dell’europarlamentare lombardo corrisponde alle caratteristiche di una figura nettamente differente per storia, posizioni e credibilità a quelle di Attilio Fontana e Letizia Moratti espresse nel campo del centrodestra. È giunto il momento di stringere il confronto programmatico, sul quale si era lavorato in comune accordo anche con il M5S fino a luglio, e definire la piattaforma". "Pierfrancesco è credibile – aggiunge Paolo Matteucci, segretario lombardo di SI – e siamo sicuri che la sua candidatura possa aprire anche il dialogo verso le altre forze politiche come il M5S che fino alle elezioni Politiche sono state parte di questo percorso". +Europa condivide a metà: bene Majorino, male ogni allargamento al Movimento 5 Stelle, una posizione nota, questa, sulla quale si è lavorato fino all’ultimo per trovare una sintesi che evitasse di far tramontare anche l’opzione Majorino dopo i «no» di Carlo Cottarelli, Giuliano Pisapia ed Emilio Del Bono. "Abbiamo espresso l’appoggio al candidato indicato dal Pd, Majorino. E abbiamo ribadito che la nostra partecipazione è riferita a una coalizione che non comprende il M5S": così si legge nella nota di +Europa. Da segnalare il silenzio dei “Lombardi, Civici, Europeisti“ che hanno spinto per Bruno Tabacci. Netto Vinicio Peluffo, segretario regionale del Pd: "La coalizione è questa qua. Punto".

E l’europarlamentare "a brevissimo" ne incontrerà tutte le anime in un tavolo ad hoc. Queste, allora, le prima parole di Majorino dopo l’investitura: "Le forze del centrosinistra lombardo mi hanno chiesto di essere il candidato della coalizione alla presidenza della Regione. Sono onorato ed emozionato. A partire dalla giornata di domani le incontrerò per costruire insieme, e secondo le modalità condivise, la proposta più forte possibile per cambiare pagina in Regione. Possiamo battere la destra di Attilio Fontana e sono convinto che ce la metteremo tutta".

La partita, però, non è ancora del tutto chiusa. Ora l’indicazione di Majorino come candidato presidente dovrà essere approvata dall’assemblea regionale del Pd, che con ogni probabilità tornerà a riunirsi già domani, dopo che è stata dichiarata aperta in via permanente fino al 20 novembre. Ed è qui che potrebbero riaccendersi tutte le divisioni interne ai Democratici, è qui che potrebbe tornare a farsi sentire la fronda che in queste settimane ha chiesto che la scelta del candidato passasse dalle primarie anziché da una nomina dei partiti della coalizione, come poi avvenuto nell’ambito del tavolo di coalizione. A chiedere la consultazione sono stati Pierfrancesco Maran, assessore comunale e promotore della campagna “Cominciamo da capo“, sostenuto da Pisapia, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo e da altri primi cittadini Pd (quelli di Segrate, Seregno, Mantova). "Ho sempre creduto che la politica sia soprattutto ascolto e coerenza. Senza primarie non riusciremo a portare il nostro entusiasmo e i nostri programmi tra le persone della Lombardia" ha detto Pisapia mercoledì sera in quel di Pavia. Stefania Bonaldi, per due mandati sindaco di Crema, si chiama invece fuori dal fronte-primarie: "Non c’è più tempo".