
Il primo ministro Giuseppe Conte
Roma, 18 gennaio 2021 - Il premier Conte incassa la fiducia alla Camera con 321 sì, 6 voti oltre la maggioranza assoluta pari a 315. Per il governo del premier hanno detto sì anche cinque deputati ex M5S, il dissidente sempre 5S Andrea Colletti e l'azzurra Renata Polverini. Ventisette gli astenuti, 259 i voti contrari. Ora però il vero scoglio è il voto di domani al Senato dove la partita è più difficile: raggiungere quota 161 è al momento considerato un risultato quasi impossibile. Alla Camera tutto come da previsione con Italia Viva che conferma la scelta di astenersi. " Aiutateci a ripartire", aveva chiesto il premier Giuseppe Conte a a Montecitorio lanciando un appello ai quei «volenterosi» che potrebbero salvare il governo dandogli la stabilità necessaria ad andare avanti. Il presidente del Consiglio ha promesso l'impegno per una nuova legge elettorale in senso proporzionale ma anche chiesto di proseguire nel cammino della lotta al Covid e delle riforme.
Intanto nel centrodestra Renata Polverini annuncia: "Lascio Forza Italia. Sulla fiducia non si puo' votare in dissenso dal gruppo". Matteo Renzi così ha analizzato il voto e vaticinato sul passaggio al Senato : " Sono 5 voti in più del quorum, è una maggioranza risicata. Quanto ai numeri è una maggioranza diversa da quella di prima, ne fa parte Renata Polverini, leader storica della destra ed ex presidente della Regione Lazio. L'impressione è che Conte pur di mantenersi al suo posto faccia maggioranza con chiunque. Vediamo se al Senato i numeri per il quorum ci saranno?"..
Per Vito Crimi , leader politico dei Cinque Stelle invece " il voto della Camera a sostegno del presidente Giuseppe Conte è un segnale positivo per tutto il Paese. È la giusta risposta che la politica doveva dare ai cittadini al termine di questa giornata: assunzione di responsabilità e volontà di proseguire l'importante lavoro fin qui realizzato, per affrontare la pandemia e intervenire sulle tante urgenze con azioni concrete, rapide ed efficaci"
Dal fronte Pd il commento diel vicesegretario Andrea Orlando: "Pensavamo qualcosa in meno anche per le assenze dovute all'isolamento Covid. Oltre ai 321 sì, mancano anche molti no nelle opposizioni. Il risultato conferma la solidità della maggioranza, a prescindere alla decisione di Italia viva".
Le opposizioni invece prepara la battaglia al Senato di domani dove il verdetto non arriverà prima delle 20,30. La seduta inizierà alle alle 9,30 con l'intervento del premier, che oggi alla Camera ha parlato per circa un'ora. Poi la la discussione generale e prima della replica di Conte, cui seguiranno le dichiarazioni di voto e la chiama. Tra il voto e lo scrutinio passerà un'ora.. Secondo le previsioni, dunque, se la tabella di marcia sarà rispettata, la seduta del Senato di domani durerà circa 11 ore.