Pavia, Pettenghi abbassa le saracinesche: "I giovani preferiscono comprare sul web"

Dopo 120 anni addio al negozio di casalinghi in cui anche Mastroianni ha fatto acquisti

Lo storico negozio di Pavia chiude dopo 120 anni di storia

Lo storico negozio di Pavia chiude dopo 120 anni di storia

Pavia, 17 ottobre 2023 – La batteria di pentole che doveva durare una vita si acquistava da Pettenghi perché in quel negozio di corso Cavour si portava il tegame con il manico rotto, per tornare a casa non con un altro tegame, ma con lo stesso aggiustato.

A fine anno, dopo oltre un secolo di attività, il negozio di casalinghi che da tre generazioni serve i pavesi, abbasserà per sempre la saracinesca. Partita come negozietto con officina per piccole riparazioni all’inizio del secolo scorso, l’attività da Oreste Pettenghi, che non aveva figli, è passata al nonno di Maurizio Sturla, Romeo, cresciuto a bottega e quindi al figlio pure lui Oreste per arrivare a Maurizio.

“Mi ero iscritto all’università, frequentavo economia e commercio – racconta Maurizio Sturla, 62 anni – quando mio padre a soli 46 anni è morto in un incidente. Così ho lasciato gli studi per lavorare in negozio vicino a mia mamma Anna Maria Bacchi che mi è stata di grande supporto”. Oggi la mamma di tanto in tanto va ancora in negozio, anche se l’attività è tutta sulle spalle del figlio che ha visto cambiare negli anni la città e le richieste della clientela.

Le giovani generazioni non vanno più nei negozi a fare acquisti – dice Maurizio Sturla -, vanno nei centri commerciali oppure su internet. Così corso Cavour che, da piazza della Minerva a piazza della Vittoria, un tempo era ricco di bellissimi negozi di tutti i tipi, dal fruttivendolo al lattaio a chi vendeva abbigliamento, oggi non ne ha più. Anche in Strada Nuova è tutto un ‘affittasi’ e poi spuntano locali che offrono sushi o kebab. Pochi negozi resistono perché alla fine dell’anno bisogna far quadrare i conti. Non è facile”.

Con il cambiare dei tempi, quindi, anche l’insegna che in omaggio al padre ha mantenuto la O di Oreste, presto sparirà. “Io continuerò a lavorare – ammette – perché fermo non so stare, ma senza troppi affanni perché ho avuto anche dei problemi di salute”.

L’idea di lasciare il bancone però amareggia il 62enne che l’altra sera è rimasto in negozio fino alle 2 per sistemare le vetrine: “Ho trovato dei cataloghi degli anni ’70 e mi sono accorto di quanto sia aumentato il costo della vita: del 300%. E le ditte non sono più quelle di un tempo”.

Maurizio Sturla ha iniziato ad andare in negozio quando aveva 13 anni, per divertimento e seguiva il nonno. Poi con il padre, che è stato il primo a Pavia a installare porte blindate, andava a ripararle. Quindi ha imparato a fare le copie delle chiavi passando dalle macchine a manovella e quelle computerizzate. “Le ho fatte portare via – dice -, ma mi è venuto il magone”.

Dal negozio di corso Cavour sono anche passati diversi personaggi famosi, da Maria De Filippi che ha acquistato un servizio di piatti (“Se non sono buoni, te li riporto”, mi ha detto), all’oncologo Umberto Veronesi a Pavia per sentire uno dei figli cantare al Fraschini che ha acquistato una batteria di pentole (“Si è complimentato per le vetrine”) passando per il goloso Maurizio Mosca, che passava sempre da Pettenghi quando veniva a Pavia e andava da Medagliani a mangiare la torta al cioccolato.

“Anche Marcello Mastroianni è venuto in negozio – racconta con orgoglio -. Era a Pavia per girare Fantasma d’amore e aveva un terribile mal di denti che lo tormentava. L’albergatore che lo ospitava, vedendo che non mangiava nulla, gli aveva consigliato di venire da me ad acquistare un masticatore per sminuzzare il cibo. Gliel’ho venduto dicendogli che così avrebbe potuto terminare il film. Il giorno dopo è passato a ringraziarmi e ha terminato il film. Ieri un noto pasticcere di Milano è venuto ad acquistare tutti gli stampi che ho, da quelli per panettoni a quelli per le cheesecake che sono difficili da trovare. Anche se Pettenghi chiuderà, continueremo ad andare in tutte le case.