MANUELA MARZIANI
Cronaca

Visita di Stato alla Casa del giovane: "Tempi d’inserimento da tagliare"

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha visitato la comunità di Pavia

Da sinistra Simone Feder coordinatore dell’Area dipendenze con don Antonio Mazzi insieme ad Alfredo Mantovano

Da sinistra Simone Feder coordinatore dell’Area dipendenze con don Antonio Mazzi insieme ad Alfredo Mantovano

Andrea è poco più di un bambino, ha festeggiato in comunità il suo 15esimo compleanno e ieri, fiero come un uomo maturo, ha raccontato la propria storia: "Passavo le notti fuori casa per non ascoltare le liti dei miei genitori. Le assistenti sociali del Serd mi hanno mandato in comunità, che vedevo come una discarica. Invece sto bene, mi occupo della manutenzione del verde e faccio piccoli lavori di muratura, oltre a continuare la scuola". Dylan invece frequentava il bosco di Rogoredo e solo quando il suo corpo ha ceduto ed è stato ricoverato in ospedale ha capito che doveva chiedere aiuto: "In comunità ho trovato la mia strada". Andrea e Dylan sono due delle 160 persone accolte dalla Casa del giovane fondata da don Enzo Boschetti nel 1971.

Incontrando il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano hanno parlato come se si trovassero in famiglia. Nel corso dell’anno sono state accolte 96 persone nell’ambito delle dipendenze, 22 nuclei vittime di violenza per un totale di 50 ospiti, 34 persone con gravi marginalità, 29 con problemi di salute mentale, 64 minori non accompagnati, 76 affidamenti in prova. "Noi non assistiamo i nostri ospiti – ha detto la responsabile Michela Ravetti – Li rendiamo protagonisti. Per farlo, è importante il ruolo degli educatori professionali e dei tanti volontari e collaboratori che aiutano i ragazzi nell’iter scolastico".

In comunità da qualche tempo entrano alcuni giovanissimi: 15 i posti sempre occupati, tre ragazzi sono in lista d’attesa e altrettanti i quattordicenni accolti. "Il disagio giovanile ha superato ogni limite – ha aggiunto Simone Feder, coordinatore dell’Area giovani e dipendenze – La sofferenza diventa cronica a 22 anni. Bisogna dare risposte più rapide e diverse. Noi abbiamo pensato a uno spazio “sollievo“ dove disintossichiamo i ragazzi prima dell’ingresso in comunità. Negli ultimi anni sono passate 250 persone".

Di fronte ai dati e alle storie, Mantovano ha puntualizzato: "Ogni droga fa male: è un dato scientifico. Vanno modificati i messaggi spesso fuorvianti se vogliamo che i nostri giovani non diventino vittime di dipendenza. Il Governo è particolarmente impegnato su questo fronte. Il Dipartimento antidroga diventerà Dipartimento per le dipendenze. È indispensabile ridurre i tempi d’inserimento nelle strutture di recupero. I giovani accolti devono essere aiutati a riappropriarsi della loro libertà e a esercitare la responsabilità".