MANUELA MARZIANI
Cronaca

Maltrattamenti, ricatti e stalking: il ‘violenzametro’ aiuta a riconoscere segnali preoccupanti

In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è stato diffuso dai carabinieri di Pavia un termometro con i consigli utili : “Non abbassate mai la guardia”

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Manifestazione ’Non Una di Meno’ contro la violenza sulle donne (Foto archivio)

Pavia, 25 novembre 2024 – Tre differenti tipologie di problemi che possono rappresentare un campanello d’allarme o far scattare la necessità di sporgere denuncia. In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, i carabinieri hanno elaborato un ‘violenzametro’. “Se ti è capitato o ti capita di trovarti in una di queste situazioni, chiedi aiuto o denuncia” è l’invito.

Il primo campanello d’allarme potrebbe arrivare se il partner ti ignora, ti inganna o ti umilia. In quel caso, secondo il ‘violenzametro’ è bene fare attenzione perché il rapporto potrebbe peggiorare. Quindi è opportuno parlarne con i propri familiari o amici e, nel caso, chiedere un supporto psicologico.

Nel caso in cui ti isola, ti maltratta, ti provoca, ti ricatta o ti perseguita invece occorre agire.Chiama il 1522 – consigliano i carabinieri – e rivolgiti a un centro antiviolenza”. Se poi con lui non ti senti al sicuro, ti colpisce, ti minaccia, ti costringe ad avere rapporti sessuali e pensi che potrebbe essere capace di ucciderti, è bene chiamare il 112, chiedere aiuto alle forze dell’ordine e denunciare oppure prima presentarsi in pronto soccorso.

Nei primi dieci mesi del 2024, i carabinieri hanno perseguito 46.317 reati nell’ambito del Codice rosso. Lo scorso anno sono state tratte in arresto 7.644 persone rispetto ai 7.111 arresti del 2022. Nei primi dieci mesi del 2024 gli arresti sono stati 7.928.

“Rivolgendo lo sguardo al futuro, l’Arma intende confermare il proprio contributo nella prevenzione e nel contrasto del fenomeno – sostengono i carabinieri -, ben consapevole delle difficoltà di intercettare in anticipo i singoli episodi delittuosi, posto che si manifestano nella loro gravità e vengono denunciati dopo molto tempo rispetto all’inizio delle condotte vessatorie, in una fase già critica per l’integrità fisica e la sicurezza delle vittime. Quello della violenza di genere è un grave fenomeno di natura culturale e sociale, contro il quale le sole misure restrittive non bastano, dovendosi, invece, ritenere imprescindibile un processo evolutivo della componente antropologica che vada di pari passo con il mutevole e rapido cambiamento della società”.