Varenne, una nuova casa a Pavia

Il trottatore più forte di sempre trascorrerà la vecchiaia all'’Equicenter di Inverno e Monteleone

Varenne con lo staff dell'Equicenter di Inverno e Montelone

Varenne con lo staff dell'Equicenter di Inverno e Montelone

Inverno e Monteleone (Pavia), 5 agosto 2019 - Varenne, la leggenda del trotto è arrivato nel basso pavese dove trascorrerà la sua vecchiaia. Il cavallo più forte di tutti i tempi è stato trasferito da Torino all’Equicenter di Inverno e Monteleone nella notte per evitare la folla di curiosi, come farebbe una vera star. Ad aspettarlo il “Capitano” ha trovato un box tutto per lui, climatizzato, con pareti imbottite per quando si appoggia e un pavimento adatto. E, appena si sarà ambientato, sarà possibile anche farsi un selfie con il campione.

«Finora il cavallo non poteva essere fotografato perché era sotto sequestro – ha spiegato Cesare Rognoni, il veterinario specializzato nella cura dei cavalli da corsa e fra i fondatori della clinica veterinaria di Inverno che segue Varenne da 5 anni –. Adesso che è libero, nessuno vuole precludere la possibilità di venirlo a trovare. Chiediamo solo un po’ di tempo per organizzarci, poi stabiliremo un orario per le visite». Da poco, infatti, si è concluso il contenzioso legale che ha visto protagonista il trottatore più ricco della storia che ha messo insieme un montepremi di oltre 6 milioni di euro. La proprietaria del cavallo, la Varenne Futurity aveva infatti presentato un esposto alla Procura di Torino contro la Varenne Forever di Valter Ferrero che se ne occupava per alcune irregolarità nella gestione del cavallo. 

«Il rapporto fiduciario con gli affidatari è venuto meno a seguito di ripetuti e gravi inadempimenti in forza dei quali è stato costretto ad assumere iniziative in sede penale e civile», aveva fatto sapere il proprietario attraverso un comunicato. Secondo la proprietà il paddock in cui viveva Varenne non era adatto perché c’erano anche una fattrice con un puledro che avrebbero potuto trasmettere delle malattie molto gravi. Da lì l’idea di spostarlo e trasferirlo nella clinica di un veterinario che conosceva già e che rappresenta l’eccellenza nel settore anche per quanto riguarda la riproduzione. Secondo la “tata” che si occupava del “Capitano”, Annamaria Crespo, invece «Varenne stava bene a Torino dove veniva trattato come un re. Chiunque se ne accorgerebbe».

Ma i giudici hanno deciso diversamente. Ci sarà lo staff di Equicenter e del dottor Rognoni ora a prendersi cura del campione leggendario. Per Varenne è prevista una dieta bilanciata come si addice a un cavallo di 24 anni (è di 30 anni la vita media di un cavallo), un po’ di “jogging” quotidiano e l’attività riproduttiva durante il periodo della monta che va da febbraio a luglio. Dopo aver lasciato le competizioni nel 2002 e aver collezionato un palmares invidiabile fatto di 45 gare vinte su 58 disputate, due Gran Prix d’Amerique, il Gran Premio Nazionale a Milano, tre Gran Premi Lotteria, è diventato uno stallone. Sono circa 2.000 i figli di Varenne in giro per il mondo, alcuni dei quali hanno ottenuto dei buoni risultati sportivi. Ma di Varenne ce n’è uno.