Uccisa dal compagno, forse soffriva da tempo

Pavia, Lidia Peschechera scriveva sul suo profilo: un giorno mi perdonerò del male che mi sono fatta e che mi sono fatta fare

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di Manuela Marziani

"Un giorno mi perdonerò del male che mi sono fatta e del male che mi sono fatta fare. E mi stringerò così forte da non lasciarmi più". Meno di due mesi fa Lidia Peschechera, la 49enne strangolata dal suo compagno nel suo appartamento di via Depretis, pubblicava sul suo profilo Facebook questa frase di Emily Dickinson. Se già nella sua vita ci fosse qualcuno che le facesse del male, però, nessuno lo sa. "Non ho notizie di richieste d’aiuto da parte di questa donna - dice l’assessore alle pari opportunità Barbara Longo -. Purtroppo questo femminicidio dimostra come ci sia ancora molto da fare e noi come assessorato siamo impegnati 365 giorni l’anno. Stiamo cercando di fare sempre più campagne attraverso i social per dare un’ampia diffusione". Lidia è la nona vittima uccisa dal compagno nell’arco di un mese e mezzo: "Un’escalation terrificante alla quale nessuno sa come porre fine" come ha ricordato qualcuno. Animalista molto attiva, è stata delegata dell`Organizzazione internazionale protezione animali di Pavia dal 2010 al 2012. "Siamo molto addolorati per questa tragedia che ha colpito una di noi -, spiega in un comunicato il presidente dell`Oipa, Massimo Comparotto -. Sempre in prima linea per la difesa dei diritti degli animali, sognava la pace per tutte le vittime senza voce e un mondo vegano. Era un’attivista a 360 gradi, non escludendo nessuno tra i più deboli. E questo forse ha segnato la sua fine".

Lidia voleva dare voce a chi non l’aveva, voleva aiutare chi era in difficoltà e forse pensava anche di poter salvare il suo carnefice, Alessio Nigro, 28enne di origini lodigiane con problemi di dipendenza dall’alcol e seguito dal Serd di Treviglio. Ma quel rapporto ha segnato la sua fine. "Col tuo carattere che poteva sembrare a volte troppo determinato, ti avevo conosciuta ai tuoi banchetti per Pet’s in the City, la tua associazione - ha scritto su Facebook Gigia Pagi, un’amica –. Avevamo parlato tanto, ti avevo portato un po’ di pappe. Non avevi la patente e ci eravamo messe d’accordo per andare ad una manifestazione di protesta a Milano contro le pellicce. Spero solo tu non abbia sofferto e che i tuoi 5 gatti e il cagnolino abbiano vegliato". Un’altra amica, invece, ricorda d’aver incontrato Lidia di recente mentre correva ad acquistare una nuova lettiera per i gatti: "Ci eravamo ripromesse di vederci presto. Non accadrà, invece perché come tu stessa scrivevi "Più conosco gli uomini e più amo gli animali".