Gambolò, uccide a fucilate il figlio della badante: spunta il movente economico

La vittima avrebbe chiesto con forza un contratto in regola per la madre. L'85enne avrebbe sparato per paura

Il carcere di Pavia

Il carcere di Pavia

Gambolò (Pavia), 7 giugno 2022 - Ci sarebbe un movente economico all'origine della lite al culmine della quale domenica scorsa, in una cascina di Gambolò, in provincia di Pavia, Giovanni Vezzoli, 85 anni, ha sparato con il fucile da caccia a Thomas Achille Mastrandrea, 43 anni, figlio della sua badante, uccidendolo. La vittima, che abitava a Nicorvo, in provincia di Pavia, aveva chiesto per sua madre un contratto "in regola".

La badante, una donna di 59 anni, da tre anni sarebbe stata pagata "in nero" con un compenso di 150 euro alla settimana. Una situazione che avrebbe esasperato il figlio, spingendolo a chiedere con forza a Vezzoli di regolarizzare il rapporto di lavoro. L'anziano, nel lungo interrogatorio reso domenica notte davanti al pm prima di essere trasferito nel carcere di Torre del Gallo a Pavia con l'accusa di omicidio volontario, ha spiegato di aver preso il suo fucile (regolarmente denunciato) e di aver sparato per paura di Mastrandrea.

In una nota firmata da Fabio Napoleone, procuratore di Pavia, è sottolineato che il fermo dell'anziano è avvenuto alle 4.50 di ieri mattina. "Il decreto - si legge nel comunicato - è stato emesso dal pubblico ministero a seguito delle dichiarazioni rese dall'indagato durante l'interrogatorio tenutosi durante la notte alla presenza del difensore». La Procura inoltre ha precisato che l'uomo accusato di omicidio «non si trova su sedia a rotelle e non ha problemi di deambulazione".