Tariffe agevolate, "stranieri discriminati" a Vigevano: altro ricorso

Mozione dell'opposizione contro la delibera che impone di presentare documenti aggiuntivi oltre all'Isee

Andrea Sala, primo cittadino di Vigevano

Andrea Sala, primo cittadino di Vigevano

Vigevano (Pavia , 12 gennaio 2019 - Una mozione che impegni il sindaco e la giunta a revocare o comunque a modificare la delibera che impone ai cittadini extracomunitari la presentazione della documentazione aggiuntiva dei paesi di origine per accedere alle tariffe agevolate per le prestazioni sociali. L’hanno firmata tutti i rappresentanti delle opposizioni dopo che il tribunale di Milano, con una ordinanza di metà dicembre, ha dichiarato l’illegittimità , per palese condotta discriminatoria, del regolamento messo a punto dall’amministrazione comunale di Lodi, che ha poi cancellato i due articoli al centro della diatriba. «Gli articoli contenuti nella delibera della giunta di Vigevano – osservano i firmatari della mozione – sono identici a quelli che il tribunale di Milano ha dichiarato illegittimi ed è per questo necessario che anche il Comune di Vigevano li annulli facendo in modo che ogni cittadino, italiano o straniero che sia, possa avere accesso alle prestazioni agevolate sulla sola base dell’Isee».

Una richiesta che, in concreto, riguarderà in primo luogo le agevolazioni relative alle mense scolastiche. Nei giorni scorsi i legali di un noto studio milanese hanno depositato un ricorso contro il Comune di Vigevano con i quali si chiede di equiparare i cittadini italiani a quelli stranieri senza pretendere da questi ultimi delle dichiarazioni aggiuntive sul proprio stato patrimoniale per evitare che si concretizzi una chiara discriminazione in materia di opportunità. Ma almeno per il momento sembra che non siamo previste marce indietro da parte di palazzo municipale dal quale, al contrario, si conferma l’intenzione di proseguire nella strada tracciata.

«Continueremo nella nostra azione – fanno sapere – almeno sino a che non ci saranno direttive di segno contrario, anche in considerazione del fatto che la delibera in questione è corretta». Una delle ragioni addotte per rafforzare questa posizione è che anche i cittadini italiani devono dichiarare le proprietà detenute in Paesi esteri, una situazione che farebbe risultare dunque legittima la richiesta che anche gli stranieri che attualmente si trovino in Italia facciano lo stesso. Per ora insomma la situazione non subirà modifiche a meno che l’esposto presentato nei giorni scorsi non spinga il Tribunale di Milano a dichiarare l’illegittimità anche della delibera della giunta vigevanese.