REDAZIONE PAVIA

"I viticoltori rischiano di lavorare senza guadagni e pure in perdita"

Il presidente di Cia-Agric oltori Italiani Pavia lancia l’allarme sul possibile crollo dei prezzi nella prossima vendemmia

STRADELLA «I viticoltori rischiano di lavorare in perdita". Davide Calvi, presidente di Cia-Agricoltori Italiani Pavia, lancia l’allarme per il rischio di crollo dei prezzi delle uve per la prossima vendemmia. Le preoccupazioni sono emerse in una riunione del Gie (Gruppo di interesse economico) del vino, che si è tenuta nella sede pavese di Stradella. Le previsioni per la vendemmia 2020 sono di "una annata generosa sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo". Ma Calvi, nella sua analisi, ha evidenziato la drammatica previsione dei prezzi previsti per le uve sul mercato. «Con un costo di produzione stimato dai consulenti di Regione Lombardia a 60 euro al quintale - spiega Calvi - i viticoltori rischiano di lavorare in perdita. Il Covid ha solo accelerato una dinamica territoriale non virtuosa". All’incontro, insieme al presidente Calvi e al direttore Cia Pavia, Elena Vercesi, erano presenti i rappresentanti delle varie categorie produttive, coordinati dal responsabile del Gie Michele Cignoli e, in videoconferenza, il responsabile nazionale Cia Domenico Mastrogiovanni. "Tra i temi trattati nella discussione - riferisce la nota diramata ieri da Cia Pavia - la centralità del mondo cooperativo nel proteggere il mercato delle uve dalle speculazioni, la necessità di riportare il territorio su mercati più remunerativi che portino valore aggiunto agli agricoltori, l’inserimento nella governance territoriale delle piccole-medie aziende di qualità, motore e traino delle denominazioni oggi ai margini decisionali e l’importanza di una revisione seria e rapida delle rese ad ettaro nei disciplinari". Stefano Zanette