"Stop al cemento in via Marangoni"

Con una raccolta firme i residenti si oppongono alla costruzione di sei nuove palazzine in deroga al Pgt

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di Manuela Marziani

Una raccolta firme online e un’altra sulla carta. Un numero sempre maggiore di cittadini dice no alla cementificazione di via Marangoni con una petizione firmata online da quasi 700 persone e un’altra cartacea lanciata ieri e che oggi continuerà dalle 15 in via Moruzzi.

"Da un paio d’anni ho comprato casa in zona e ne ho apprezzato molto la vivibilità con tanti percorsi ideali per i bambini, per portare a passeggio un cane o per rilassarsi – spiega Alessandro Abbate, che ora lotta contro l’invasivo progetto edilizio in deroga al Piano regolatore – Il progetto è sproporzionato per l’area e non tiene conto della sensibilità che la cittadinanza ha sviluppato nei confronti delle aree verdi e dell’ambiente. Quando abbiamo deciso di spostarci dal centro, abbiamo cercato una zona da dove si potesse in breve raggiungere la città e la stazione".

Il progetto di via Marangoni è inserito nel Piano di governo del territorio redatto nel 2013 e modificato nel 2017. Adesso però la società proponente ha chiesto di aumentare le volumetrie perché altrimenti l’operazione non sarebbe sufficientemente remunerativa. "Il progetto presentato richiede il permesso, in deroga al Pgt, di raddoppiare la densità abitativa attualmente prevista – aggiunge Giuseppe Giacalone, impegnato da anni nell’operazione di recupero del raccordo sottraendolo al degrado – superando ampiamente anche il limite inderogabile di 2.00 mcmq. Questo crea un pericoloso precedente anche per altre aree della città. Nel nostro caso poi abbiamo fatto tanto per restituire via Moruzzi ai cittadini e adesso non vorremmo che tornasse ad essere assediata dal traffico".

"Mi sono appena trasferita in via Moruzzi – prosegue Bruna Moro – dove ho comprato un appartamento. Ho scelto una zona tranquilla, dove i bambini possono giocare e gli adulti passeggiare. Se avessi saputo che sarebbero sorte sei palazzine con 80 appartamenti, non avrei comprato". Per costruire le palazzine si dovrebbe abbattere un piccolo bosco. "L’impresa chiede di costruire vicino ai tralicci dell’alta tensione, in deroga al Pgt. Vogliamo trasparenza per la sicurezza di tutti".