Spari in cortile, la versione del muratore

Oggi l’udienza di convalida dell’arresto dell’albanese che ha colpito il vicino

Spari in cortile, la versione del muratore

Spari in cortile, la versione del muratore

Si tiene questa mattina l’udienza di convalida dell’arresto di Dritan Qafa, l’albanese di 47 anni accusato del tentato omicidio del vicino di casa, un egiziano di 56 anni colpito di striscio alla testa da un colpo esploso dalla pistola da guerra Cz 24 che l’uomo deteneva illegalmente e con cui ha sparato almeno due volte. L’arrestato, assistito dall’avvocato Francesca Quarto, ha fornito una versione divergente dalla ricostruzione dei carabinieri intervenuti in via Gravellona.

Di certo c’è che i rapporti tra le due famiglie erano tesi e, riferiscono i residenti, non era raro vedere arrivare polizia o carabinieri. Lunedì pomeriggio Dritan Qafa, muratore da poco rincasato dal lavoro, ha impugnato la pistola e ha sparato al vicino nel cortile. Un primo colpo ha raggiunto di striscio alla testa la vittima designata. L’egiziano ha perciò cercato scampo in strada, dove l’albanese ha sparato una seconda volta, rischiando di colpire i passanti. Proprio sull’asfalto i carabinieri del Nucleo operativo hanno trovato il secondo bossolo. Altri sette colpi inesplosi sono stati ritrovati in cortile mentre un ottavo era ancora nel caricatore.

Qafa, fuori di sé, ha cercato di entrare nell’appartamento del vicino, dove si trovavano la moglie, due figli e la nipote di appena quattro mesi ma, nonostante l’utilizzo di una mazza, non è riuscito a sfondare la porta blindata ha retto. Allora si è barricato in cortile dove un carabiniere fuori servizio lo ha convinto ad arrendersi.

Umberto Zanichelli