MANUELA MARZIANI
Cronaca

San Michele si presenta restaurato. La basilica fa accordi con gli Atenei

Pavia, i lavori hanno ispirato la convenzione per estendere i protocolli utilizzati ad altri monumenti

Pavia, i lavori hanno ispirato la convenzione per estendere i protocolli utilizzati ad altri monumenti

Pavia, i lavori hanno ispirato la convenzione per estendere i protocolli utilizzati ad altri monumenti

PAVIA I restauri da un lato e lo studio dall’altro. La basilica di San Michele, oltre ad aver bisogno di una costante attenzione per essere riportata ai fasti di ieri, è anche diventata un punto di riferimento per gli atenei che, sulla base di un accordo, mettono in atto nuove strategie d’intervento per definire protocolli di conservazione che potrebbero essere applicati ad altri monumenti. Gli ultimi interventi, inseriti nel progetto “Emblematici Maggiori“ denominato “Il sistema San Michele: programma culturale e scientifico“ di circa 1,4 milioni si stanno avviando alla conclusione, prevista per novembre. "Abbiamo organizzato una conferenza – ha spiegato Vittorio Vaccari, presidente dell’associazione Il Bel San Michele – per dare alla Comunità pavese una doverosa conoscenza, e come ringraziamento ai finanziatori". Durante l’incontro si è parlato del restauro dell’Organo Amati, costruito nel 1840 e trasferito nel 1870 nel matroneo, che comporterà una spesa di 285.257,50 euro. Ma anche dell’affresco della seconda volta della navata centrale, dove si ripropone un approccio pittorico analogo a quello della prima volta. "Questo fa presumere – ha aggiunto Vaccari – che le due rimanenti volte della navata possano anch’esse rappresentarsi affrescate". Inoltre si è parlato del mosaico pavimentale del presbiterio (il costo supera i 40mila euro), ultima testimonianza significativa del mosaico che fino a qualche secolo fa interessava tutta l’area presbiterale. "Il momento successivo – ha proseguito Vaccari – è stata occasione per informare che i lavori, oltre ad aver prodotto restauri della basilica, hanno generato spunti di ricerche, per cui l’associazione “Il Bel San Michele“ ha convenzione con le Università di Pavia e Insubria e con il Politecnico di Milano. Per questo sono intervenuti gli esperti del Comitato scientifico e il soprintendente dell’Opificio delle pietre dure di Firenze". Le ricerche continueranno anche dopo i lavori. "È molto importante che sulla basilica ci sia un’attenzione particolare da parte dei centri di ricerca nazionali. La nostra speranza è che tale attenzione possa estendersi anche in ambito europeo". La basilica ha costantemente bisogno di restauri che nei prossimi mesi dovranno riguardare i matronei, la cripta e il presbiterio; ma dovranno essere effettuate anche verifiche di stabilità del campanile oltre a un intervento manutentivo dei manti lapidei dei lati Est e Nord, della facciata e il restauro del tiburio.

Manuela Marziani