Le prime demolizioni sono cominciate e le polemiche non si sono fatte attendere. Non piace proprio a tutti il polo delle amministrazioni statali che nascerà nell’area dell’ex Arsenale. "Incombe ancora una volta il pericolo di destinare un’area e questa volta non una qualsiasi a una funzione sola - ha commentato l’ex sindaco Massimo Depaoli che da poco ha lasciato il suo posto da consigliere comunale di “Cittadini per Depaoli” a Roberto Gualandi - Eppure l’urbanistica ci insegna da decenni che ciò che rende viva un’area è il famoso mix funzionale. Qui dove è il mix?". Il progetto, partito abbattendo gli edificio di minor pregio, mentre quelli più belli dovranno essere preservati e ristrutturati, prevede il trasferimento di Agenzia delle entrate, ragioneria dello Stato, giudice di pace e archivi pubblici. "L’area non sarà chiusa al termine dell’orario di lavoro e la immaginiamo frequentata da bambini, famiglie, giovani" ha detto Massimiliano Iannelli, direttore regionale Lombardia dell’Agenzia del Demanio. "Ma certo - ha replicato Mauro Vanetti della Rete antifascista -, è tipico andare a farsi un giro coi bambini alla sede chiusa dell’Agenzia dell’Entrate". Per la ristrutturazione il Demanio spenderà 150milioni di euro e, dopo i trasferimenti di tutti gli uffici conta di risparmiare 1,8 milioni di euro l’anno. "Sfruttare una zona così bella e strategica solo per risparmiare sugli affitti è una scelta di respiro più che corto, affannoso - ha aggiunto Depaoli -. Il nostro percorso di recupero prevedeva che l’insediamento degli archivi del ministero fosse l’innesco per la valorizzazione dell’Arsenale, con tante funzioni diverse". In passato era nato un gruppo di associazioni, Arsenale creativo, che avrebbe voluto effettuare un recupero partecipato dell’area collocando nei 140mila metri quadri chi si occupa di sociale, imprenditori e spazi per i giovani.M.M.
CronacaRuspe in azione all’ex Arsenale: "Scelta miope"