UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Confartigianato Lomellina: "Infrastrutture, gravissimi ritardi"

Sos del presidente Luigi Grechi: siamo la periferia dell’economia che conta

Luigi Grechi, presidente di Confartigianato Lomellina

Vigevano (Pavia), 5 gennaio 2021 - Investire sulla rete di imprese e sulle infrastrutture. Sono le richieste avanzata dal presidente di Confartigianato Imprese Lomellina, Luigi Grechi, all’inizio di un anno, il 2021, che sarà strategico per la ripartenza dopo i lunghi mesi di stop imposti dalla pandemia da Covid-19 che è ancora in corso. -

Presidente, qual è il quadro della situazione? "Siamo alla finestra, sconsolati per quanto è accaduto in questi mesi, ma non per questo senza la giusta determinazione per pensare al domani. Chi fa impresa non smette mai di credere nel futuro e noi vogliamo che il 2021 sia un anno diverso da quello appena concluso". Come lo vorreste? "Per rispondere in modo secco direi solido, con certezze e indicazioni chiare e soprattutto con forme di sostegno che siano davvero efficaci". E intanto cosa è cambiato negli ultimi dodici mesi? "I cambiamenti sono stati epocali: il digitale e lo smart-working sono diventati una parte di noi; non se ne potrà più fare a meno per operare in modo competitivo sia nel nostro Paese che fuori dai suoi confini. E inevitabilmente sono necessarie nuove competenze, si pensi a quelle relative all’e-commerce". Quali allora le nuove strade per un rilancio effettivo? "Le aziende devono ragionare in una nuova ottica, quella della cosiddetta membership. Anche papa Francesco sostiene che nessuno possa salvarsi da solo. E’ un ragionamento che vale anche per noi. Solo mettendoci in gioco davvero potremo ottenere i risultati che vogliamo. Lo strumento è rappresentato dalle reti territoriali, grazie alle quali sarà possibile mettere a fattor comune i nostri punti di forza, il manifatturiero, l’innovazione, l’interconnessione e la formazione con territori con analoghe vocazioni industriali per ragionare come un "unicum" in grado di operare all’unisono sia nell’offerta dei servizi che nella messa a punto dei prodotti". I n quest’ottica è fondamentale il tema delle infrastrutture. "Il 2020 avrebbe dovuto essere l’anno della svolta per le infrastrutture, sia digitali che telematiche. Invece il Covid ha amplificato i ritardi sia per la superstrada Vigevano-Malpensa che per il completamento del ponte sul Ticino sia per le infrastrutture telematiche, essenziali per il lavoro ma anche per la scuola". I n questo pesa l’assenza di una parte delle istituzioni. "Rimane l’interrogativo di una amministrazione provinciale che conta poco pur essendo un importante dal punto di vista delle infrastrutture e che è al rinnovo e poi il palpabile disinteresse da parte della città metropolitana che sembra snobbare una provincia che, pure, sente una grande vicinanza con Milano. E ancora i bonus a pioggia coi quali non si va da nessuna parte: le prebende, in un tessuto economico in crisi, non funzionano. E’ il caso di capirlo". L’anno iniziato sarà dunque quello del cambio di passo? - "Indubbiamente sì. Dovremo arrivare alla definizione delle infrastrutture attese in tempi certi o, in alternativa, si dovrà dire che non si faranno. In caso contrario saremo destinati a diventare un dormitorio al servizio dello sviluppo della città metropolitana. Sarà importante riorganizzarsi perché le normative straordinarie sui licenziamenti e la cassa integrazione non potranno andare avanti all’infinito. E sarà decisivo accompagnare in modo adeguato le ristrutturazioni aziendali con finanziamenti e agevolazioni. Elementi che non intravedo nella nuova legge di bilancio".