Raid per vendetta gli costa l’arresto

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"Ho sferrato solo un calcio alle gambe". Si è giustificato così un govane di 19 anni residente in provincia di Pavia che è accusato di aver partecipato a un’aggressione a scopo di rapina. Un’azione alla quale il pavese sostiene di aver partecipato "per dare forza ai miei amici", senza alcuna intenzione di "fare male" a un coetaneo monzese accerchiato e picchiato per motivi di gelosia. Il ragazzo, che è stato arrestato nei mesi scorsi per aver già partecipato a una precedente rapina su un treno, ha ricevuto ieri nel carcere di Torre del Gallo nel quale si trova rinchiuso un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Monza.

L’episodio che viene contestato al diciannovenne, infatti, risale al 22 aprile scorso quando il pavese avrebbe partecipato, insieme a un gruppo di quattro minorenni, a quella che secondo i carabinieri era stata una spedizione punitiva nei confronti di un adolescente di Monza. Secondo quanto emerso dalle indagini, la baby gang sarebbe entrata in azione alla stazione di Seregno, perché uno dei ragazzini si era ingelosito per il messaggio che un 18enne aveva inviato alla sua fidanzatina tramite Instagram. Appena sceso dal treno, il gruppo armato di coltelli avrebbe spinto contro un muro il giovane autore del messaggio e lo avrebbe accerchiato. Dopo averlo minacciato e colpito con calci e pugni, gli aggressori sono riusciti a strappare dal collo del giovane una catenina d’oro dal valore di circa mille euro. Alla rapina avrebbe anche assistito la ragazza sentimentalmente legata a un componente della banda.

Al termine delle indagini, in agosto i carabinieri hanno rintracciato i quattro minorenni che avrebbero aggredito il giovane monzese e, successivamente, sono risaliti all’identità del 19enne pavese, che nel frattempo era già stato rinchiuso in carcere per aver commesso un’altra rapina su un treno sempre in Brianza. M.M.