Carbonara al Ticino, raduno dedicato al film culto: "Ragazzo di campagna forever" / FOTO

La rievocazione: Renato Pozzetto ha fatto felici oltre 400 fan riuniti nei luoghi del film

Tutti vestiti in stile con il lungometraggio firmato nel 1984 da Castellano e Pipolo

Tutti vestiti in stile con il lungometraggio firmato nel 1984 da Castellano e Pipolo

Carbonara al Ticino (Pavia), 23 settembre 2018 - Una catasta di sedie impilate in mezzo ai campi. Ognuno che prende la propria, e via tutti a vedere il treno. Che sorprendentemente, quando passa, suona e saluta. Per qualche ora Carbonara è tornata al 1984; circa 400 “contadini” ieri pomeriggio hanno voluto rievocare la scena del piccolo gioiello di Castellano e Pipolo, “Il ragazzo di campagna”. Insieme ai fan anche Renato Pozzetto con tanto di sedia e posizione privilegiata per assistere al passaggio del treno circondato da chi citava a memoria quasi tutto il film.

L’attore non si è fermato molto alla seconda “scampagnata” sui luoghi del film, ma non si è sottratto all’abbraccio dei fans. Alcuni dei quali arrivati anche da molto lontano. Come ha fatto la coppia di coniugi formata da Marco e Raffaella Pacillo, che all’alba di ieri mattina ha lasciato Napoli, destinazione Carbonara. «Nel 2009 come suoneria del telefono avevo Taac - racconta Raffaella -; mio marito e io ci parliamo attraverso le citazioni del film. È stata un’emozione grande incontrare Renato Pozzetto. Sono persino riuscita a chiedergli se aveva ancora “interessanti prospettive per il futuro”». «Pozzetto è un attore di qualità – aggiunge Marco –. Il personaggio di Artemio poi gli è stato cucito addosso».

Mentre nel campo girava una 2Cv addobbata con i fiori e un furgongino, sulla strada si incontravano ragazzi con pantaloni di velluto, camicia a quadri e in mano zappe e rastrelli che bevevano un bicchiere di vino e mangiavano un panino con la porchetta. Accanto a loro “contadine” agghindate che cantavano le canzoni più famose di artisti come Cochi e Renato, Nanni Svampa ed Enzo Jannacci, eseguite dal gruppo folk milanese Quatter Malnatt. Ad ascoltarli anche il sindaco di Carbonara Stefano Ubezio, che si era messo a disposizione per accompagnare gli ospiti in tour sui luoghi del film, e Federica Balbi che del film in qualche modo fa parte. «Mio nonno Carlo – racconta tirando fuori dal portafoglio una foto del nonno e la locandina del raduno in cui è raffigurato – abitava al Canarazzo. Quando giravano il film e io avevo 4 anni ha fatto la comparsa. È stato lui a dire “è sempre bello il treno”. Mio padre, che era fotografo, lo ha scoperto alcuni giorni dopo, il nonno non ne aveva parlato. Ma ora che il nonno è scomparso, a me piace sapere che non solo noi congiunti, ma tutti lo ricorderanno sempre per quella scena».