Massimo Adriatici uccise un uomo in piazza a Voghera, testimone cambia versione: “L’ex assessore sparò in piedi”

Nel corso dell'udienza sono stati ascoltati, tra gli altri, anche gli ex assessori Francesca Miracca e Aurelio Torriani

Massimo Adriatici

Massimo Adriatici

Pavia, 17 aprile 2024 – Nuova udienza, oggi, a Pavia del processo a Massimo Adriatici. L'ex assessore leghista alla sicurezza di Voghera è imputato per eccesso colposo di legittima difesa per la morte di Youns El Bossettaoui, ucciso da un colpo sparato dalla sua pistola, la sera del 20 luglio 2021 in piazza Meardi nella città oltrepadana. La vittima, un 39enne di origini marocchine alle prese con problemi psicologici e che viveva per strada, morì per l'emorragia provocata dal proiettile.

"Ho visto Adriatici sparare in piedi contro Youns”, ha detto uno dei testimoni in aula. L’uomo, di nazionalità marocchina, quella sera si trovava in piazza Meardi. Nella deposizione rilasciata durante le indagini, aveva riferito di aver visto l'ex assessore sparare da sdraiato, dopo la colluttazione con Youns. Oggi ha cambiato versione.

Nel corso dell'udienza sono stati ascoltati, tra gli altri, anche gli ex assessori Francesca Miracca e Aurelio Torriani. 

Miracca ha spiegato di essere stata a conoscenza del fatto che Adriatici avesse una pistola, che in un'occasione le fece vedere prima di una riunione di giunta. Adriatici, ha spiegato Miracca, spesso parlava dei problemi che si vivevano a Voghera sul fronte della sicurezza, invitando i colleghi di giunta ad accompagnarlo nei giri che faceva in città per rendersi conto della situazione. Sul fatto che venisse considerato ‘lo sceriffo’ di Voghera, Miracca ha replicato che così lo chiamavano gli avversari politici.

Nella sua deposizione l'ex assessore Torriani ha parlato di una riunione informale di giunta svoltasi nel pomeriggio del 21 luglio, il giorno dopo il fatto, per concordare la linea da tenere con i media. Inoltre ha riferito di aver incontrato di nuovo Adriatici per strada, diversi mesi dopo, e di avergli detto in quell'occasione di essere stato sentito dal pm che conduce le indagini.