Pranzo di Natale con 500 ospiti Tre location per accoglierli tutti

Il Natale speciale della Comunità di Sant’Egidio. Impennata delle partecipazioni in presenza

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di Manuela Marziani

Pranzo di Natale per 500 persone in tre diverse location perché non c’era un unico posto che potesse accogliere così tanti ospiti. Un Natale speciale quello della Comunità di Sant’Egidio che è tornata a offrire il pranzo in presenza e ha registrato un’impennata di partecipazioni. Se infatti fino alla metà di dicembre erano 400 gli ospiti registrati, nell’ultima settimana sono state un centinaio le richieste pervenute che hanno permesso di aggiungere un posto a tavola. Alle tavole in realtà, perché il pranzo è stato servito all’oratorio del Carmine per chi vive in centro, nei locali parrocchiali del quartiere Scala per gli anziani che partecipano al programma Viva gli anziani! dedicato al contrasto dell’isolamento degli over 75, al don Orione anche per le famiglie di bambini e adolescenti della Scuola della pace.

"Dopo il buio e il periodo d’incertezza che stiamo ancora vivendo – ha detto Giorgio Musso, responsabile della Comunità di Sant’Egidio – è tornata la voglia di trascorrere il Natale insieme e di stringersi a una larga famiglia, che è l’unica protezione che abbiamo. Questa per noi è la risposta migliore a un clima di chiusura. Tanti avrebbero potuto rifugiarsi nella sicurezza della propria casa, ma se il Covid ci ha insegnato qualcosa è che dai problemi si esce insieme".

Settanta i volontari che avevano dato la propria disponibilità per servire ai tavoli, ai quali domenica si sono aggiunte altre 30 persone che hanno portato le pietanze cucinate dai detenuti a Torre del Gallo, allievi di un corso di cucina.

"Sono molto bravi – conferma Maria Benotti – e ci aiutano a ricostruire un tessuto di legami e solidarietà per quello che non vogliamo venga definito un pranzo dei poveri o degli ultimi, ma un pranzo per tutti". Come accade nelle famiglie, ogni invitato ha trovato sul tavolo un dono personalizzato che i volontari hanno raccolto e impacchettato per regalare un po’ di caldo a chi vive in strada, uno svago attraverso un libro o materiale didattico. Dopo il Covid è aumentata esponenzialmente la richiesta di sostegno scolastico per bambini e adolescenti. Attualmente la Scuola della pace ospita più di 150 minori appartenenti a 25 nazionalità diverse seguiti da 60 giovani volontari, studenti liceali e universitari.