Poliziotto e avvocato con il chiodo fisso "Voglio una città sicura"

Soprannominato lo sceriffo per sedici anni ha indossato la divisa. Sotto choc gli ex colleghi . del commissariato

Massimo Adriatici

Massimo Adriatici

Ogni tragedia a modo suo tocca le corde più profonde della città in cui avviene, ma nelle realtà di provincia questo sentimento è più forte. In un piccolo centro urbano è facile sentirsi vicini all’accaduto ed è comune che si conoscano i coinvolti, anche solo per averli visti di sfuggita camminare lungo la strada. A Voghera Massimo Adriatici da molti anni è una persona nota, ben prima che scendesse in politica. Per sedici anni ha prestato servizio in Polizia di Stato: ieri al commissariato cittadino, così come al comando di Polizia locale di cui lui in quanto assessore alla Sicurezza, ora autosospeso, ha la competenza, non c’erano parole per la tragedia di martedì sera. È stato uno choc per chi, al di là dell’aver avuto un rapporto professionale, con lui condivide stima e amicizia.

Come avvocato negli ultimi anni si è occupato in particolare di casi di maltrattamenti e atti persecutori, difendendo donne vittime di violenza, ma non solo: per esempio, ha partecipato anche come difensore al lungo processo per il vino adulterato alla cantina Terre d’Oltrepo. Al mattino incontra gli agenti di polizia locale, fa il punto della situazione, con qualcuno poi finito l’orario lavorativo è capitato si incontrasse in amicizia per un giro in bicicletta lungo le vie della città. È solito raccogliere le lamentele dei concittadini, gli esercenti e i residenti gli raccontano cosa non va, conosce i punti caldi della città. Dall’insediamento della Giunta della sindaca Paola Garlaschelli ha organizzato frequentemente presidi speciali della Polizia locale in piazza San Bovo, in stazione e anche proprio in piazza Meardi, teatro dell’uccisione da parte sua di Youns El Boussettaoui, detto Mustà. Sul posto ieri una donna ha deposto dei fiori: "Mio figlio lo conosceva. Io non mi sento sicura in una città dove l’assessore alla sicurezza va in giro con un pistola e spara a una persona che aveva sofferenze psichiche e nemmeno in una città in cui si fanno Daspo contro persone che chiedono l’elemosina", con riferimento ai primi provvedimenti di Adriatici, appena nominato, contro due mendicanti.

N.P.