MANUELA MARZIANI
Cronaca

Orrore in un macello del Pavese. In cinque finiscono a processo. Devono spiegare terribili torture

Gli imputati sono accusati di maltrattamento e uccisione di centinaia di mucche in un grande stabilimento. La denuncia in Procura si basa sui video girati con telecamere nascoste dall’associazione Essere Animali.

Orrore in un macello del Pavese. In cinque finiscono a processo. Devono spiegare terribili torture

Orrore in un macello del Pavese. In cinque finiscono a processo. Devono spiegare terribili torture

Cinque accusati di maltrattamento e uccisione di animali dovranno motivare in Tribunale violenze e irregolarità documentate dall’associazione Essere Animali, che sarebbero avvenute in un grande stabilimento di macellazione nel Pavese ai danni di centinaia di mucche. Il processo, incominciato a marzo a carico dei responsabili e dei lavoratori coinvolti, proseguirà il 12 giugno dopo la denuncia presentata in Procura nel 2021 sulla base delle registrazioni effettuate con telecamere nascoste. I video mostrano lo scarico di almeno 144 mucche “a terra“ provenienti da diversi allevamenti per la produzione di latte situati nel Nord Italia.

"Questi animali sono incapaci di reggersi sulle zampe e di camminare da soli a causa dei ritmi di produzione cui sono stati soggetti durante l’allevamento – ha detto il presidente di Essere Animali, Simone Montuschi – Ma per legge nessuno è autorizzato a trasportare o a far trasportare animali in condizioni tali da esporli a lesioni o sofferenze inutili. Sono animali “spiaggiati“, che dovrebbero essere abbattuti in allevamento".

Invece nei video si vedono animali trascinati a forza, tirati con un cavo d’acciaio legato alle zampe o a parti ancora più sensibili come corna o collo, spinti con una forca o pungolati con scariche elettriche ripetute. In un caso una mucca con un’evidente malformazione alla zampa viene trascinata con una corda attaccata alle corna e un cavo legato al muso, un’operazione violenta e dolorosa anche per le ripetute cadute dell’animale, che sbatte più volte il muso sulla rampa del camion. Alcune mucche vengono spinte giù dalla rampa da operatori che non indossano materiale protettivo, abbandonate a terra agonizzanti per un lungo periodo e poi appese dalle zampe mentre sono ancora coscienti, per essere iugulate e dissanguate. Oltre a provocare terribili e prolungate sofferenze, queste azioni possono comportare la diffusione di patogeni perché non rispettano i protocolli di biosicurezza. In aggiunta alle sofferenze fisiche quindi, i bovini patiscono un fortissimo stress emotivo, osservando i loro simili mentre vengono uccisi.

"L’avvio di un processo, che non è un atto scontato, dimostra la gravità dei fatti documentati – ha aggiunto Montuschi – Già in passato in questo stabilimento erano state dimostrate gravi condotte nei confronti degli animali, e ne era scaturita un’indagine. È urgente affrontare la riforma della zootecnia italiana e delle leggi di protezione degli animali".