Omicidio Gigi Bici, l'avvocato della Pasetti: "Nessuna vendetta, buoni rapporti con l’ex"

L’avvocato della donna indagata smentisce il racconto del marito sui due tentativi di avvelenarlo

Luigi Criscuolo, detto Gigi Bici, la vittima

Luigi Criscuolo, detto Gigi Bici, la vittima

Pavia -  Una massiccia dose di sonnifero: questo si legge sui referti medici consegnati a Gian Andrea Toffano dopo il malessere accusato bevendo un caffè con l’ex moglie Barbara Pasetti. Gli episodi risalgono ad aprile. In un caso la donna era andata a trovare il padre di suo figlio nella concessionaria dove lavorava e si era presentata con due bicchierini di caffè. "L’ho bevuto e mezz’ora dopo sono svenuto - ha raccontato Toffano – Fortunatamente pochi istanti prima di mettermi al volante, altrimenti mi sarei ucciso. La seconda volta avevo scelto io di vederci in un luogo neutro perché volevo inchiodarla alle sue responsabilità, ma lei ha negato tutto e io rischiavo di rimetterci la pelle". L’uomo, che era sposato con l’unica indagata per l’omicidio di Luigi Criscuolo, conosciuto come Gigi Bici, sostiene di non aver denunciato subito l’accaduto per timore di non poter vedere più suo figlio "ma ora penso che l’obiettivo fosse di farmi fuori in un modo o nell’altro".

Secondo quanto emerso dalle indagini, Barbara Pasetti, in carcere con l’accusa di tentata estorsione, avrebbe poi assoldato un sicario per il marito rivolgendosi prima a Criscuolo e poi a Ramon Christian Pisciotta. Ma attraverso il suo avvocato, Irene Anrò, la fisioterapista ha smentito d’aver voluto fare del male al marito. "Non ci risulta che fosse stato messo in atto un piano di vendetta – sostiene l’avvocato – Con l’ex marito la Pasetti ha riferito di avere un ottimo rapporto".

Nessuna ammissione da parte della donna neppure sull’uccisione di Luigi Criscuolo, mentre sulla tentata estorsione ha risposto alle domande del gip, specificando che sarebbe stata costretta a consegnare le comunicazioni alla famiglia del 60enne. "Stiamo valutando gli elementi che stanno uscendo – aggiunge il legale – e svolgendo indagini difensive parallele a quelle della Procura. Ci avvarremo di un tecnico informatico sia per quanto riguarda le telecamere della villa di Calignano sia per il cellulare sequestrato. Fisicamente Pasetti sta bene ma è molto provata, è una donna molto attiva, ha chiesto di partecipare ai lavori in carcere per mettere qualcosa da parte anche per il figlio".