Omicidio di Gigi Bici, dubbi sulla banda di slavi

Inquirenti al lavoro per ricostruire i fatti dell’8 novembre. Gli uomini dell’Est citati dalla Pasetti potrebbero essere un depistaggio

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di Manuela Marziani

Mentre Barbara Pasetti rimane in carcere nella sezione femminile di Vigevano in una sorta di quarantena a causa delle misure anti contagio, si cerca la presunta banda di slavi che avrebbe infastidito Gigi Bici, Luigi Criscuolo per l’anagrafe, con pressanti richieste di denaro e che avrebbe anche picchiato la fisioterapista. Ma la banda non si trova. Come non si trova la persona con la quale, in base al racconto di testimoni, il 60enne avrebbe avuto un acceso diverbio all’interno del bar Giallo di viale Sardegna. "Non ho mai visto Gigi Bici litigare con qualcuno – ha detto il titolare Andrea Fabi – posso giurarlo. Gigi non veniva tutti i giorni da me, passava di tanto in tanto e consumava un caffè macchiato con una brioche. Litigi, però, non ce ne sono mai stati. Non è mai accaduto". A diverse persone, invece, la donna arrestata un mese dopo il ritrovamento del cadavere del commerciante davanti al cancello della sua villa, aveva parlato di uomini di origine slava che la infastidivano e aveva detto che l’8 novembre Gigi si era allontanato in auto con uno slavo che chiedeva dei soldi.

Anche nei giorni precedenti quel 20 dicembre in cui il corpo senza vita di Gigi Bici è stato scoperto, la 44enne aveva raccontato d’aver visto camminare davanti alla sua villa un energumeno forse dell’Est che parlava al telefono come se stesse effettuando un sopralluogo. Per i testimoni si tratterebbe di depistaggi molto simili a quelli riportati nelle lettere fatte arrivare alla famiglia che, in un italiano sgrammaticato, fornivano particolari raccapriccianti sul delitto e minacciavano di "prendere a uno a uno i componenti della famiglia Criscuolo, se non avessero pagato 350mila euro". Per gli inquirenti la donna avrebbe dapprima predisposto un apparato di lettere estorsive e coinvolto diverse persone in modo da accreditare l’esistenza di un gruppo organizzato che poteva disporre della vita di Gigi Bici e dei suoi congiunti e avrebbe continuato anche dopo aver deciso di far ritrovare il cadavere sfruttando l’esposizione mediatica. Allora Barbara Pasetti era la mamma di un bambino di 8 anni che calciando un pallone aveva scoperto un cadavere ed era talmente terrorizzato da aver bisogno di dormire nel letto con la mamma e il gatto. Ora si scopre che forse non è stato il piccolo a trovare il corpo senza vita e sono ancora molti i punti oscuri in questo giallo. Chi ha sparato il colpo di pistola che ha ucciso Gigi Bici? E dove è accaduto l’omicidio? Le indagini della Squadra mobile stanno continuando per ricostruire che cosa sarebbe successo quell’8 novembre, dal momento in cui l’auto dell’uomo alle 10,44 è passata sotto le telecamere con alla guida un uomo con indosso una maglietta rossa e guanti bianchi. Ma il cadavere fino al 20 dicembre non è stato ritrovato. Secondo le prime indiscrezioni sarebbe rimasto all’aperto per tutto il tempo e chi lo avrebbe portato davanti al cancello? Punti interrogativi che stanno assillando i Criscuolo che finora non hanno potuto dare sepoltura al loro congiunto, perché la salma non è stata restituita in attesa di completare il quadro. "E’ un’agonia interminabile – dice Katia Criscuolo, la figlia di Gigi –. Sono stremata".