MANUELA MARZIANI
Cronaca

Storie di mondine, il duro lavoro in risaia: “Quando la notte si dormiva nei silos”

Pavia, Roberto Bianchi ha registrato i racconti delle anziane: “Siamo orgogliose della nostra vita. Eravamo felici con nulla”

Roberto Bianchi omaggia l’anziana ex mondina Ada

Roberto Bianchi omaggia l’anziana ex mondina Ada

Mezzana Rabattone (Pavia), 8 giugno 2024 – «Ti ricordi quel giorno?", "E io che, quando ho messo piede in casa dopo il matrimonio non ho trovato neppure un piatto di minestra e sono andata da mia madre?". "Ragazze, andiamo fuori, che stare tutto il giorno in casa è pesante". Altro che social, tre mondine dopo anni ogni giorno si ritrovano e rievocano il passato. Ada Trovò, 90 anni, quotidianamente inforca la bicicletta e raggiunge l’abitazione della 94enne Fermina Rampazzi, dove trova anche Maria Bagnoli, 93 anni.

«Siamo le tre “signorine” - racconta Ada - che hanno lavorato in campagna e ci siano divertite tanto, anche se lavorare in campagna era pesante".

Da quando aveva 13 anni Ada ha fatto la mondina. "In casa eravamo tanti - ammette -: oltre ai genitori, sei fratelli, due sorelle e due cugini che da Tripoli erano venuti in colonia in Italia, poi è scoppiata la guerra e sono rimasti qui. Quando ho finito la seconda elementare ed ero stata promossa in terza, è nato mio fratello così mia mamma mi ha fatto stare a casa a dare una mano. Soltanto i miei fratelli hanno preso la licenza elementare con la quale avrebbero potuto anche andare a lavorare in un ufficio". Ada ha cominciato a rastrellare l’erba poi ha fatto la mondina.

"Si stava 8 ore nei campi con le gambe nell’acqua bollente - dice - e la schiena piegata. Anche se eravamo giovani, era pesante. Prima si raccoglieva il granturco e gli si tirava via il "vestito", poi si preparava il campo per il riso. Avevamo un campo per due coltivazioni. E poi si coltivavano tabacco e fagioli. Ho lavorato tanto il tabacco, foglie grandi come me. Ma ci divertivamo, la sera avevamo sempre voglia di ballare e saltare. Nei 40 giorni della monda lavoravano 200 persone e c’era chi affrontava 4 ore di strada in bicicletta per venire in risaia. All’epoca arrivare da Sannazzaro era un viaggio".

Qualche marachella Ada la combinava anche in campagna: "Se veniva voglia di mangiare un frutto - sottolinea -, dovevi andartelo a cogliere e non sempre era facile. Una volta, per paura che il proprietario mi sorprendesse e non la prendesse bene, sono scappata. Quando lo raccontiamo ai ragazzi di oggi ci danno delle stupide. Non siamo stupide, sono orgogliosa della vita che ho fatto. Noi eravamo sani, perché era sano il cibo che mangiavamo, non c’era il diserbante, era tutto frutto di zappe e rastrelli. Ed eravamo felici con niente. Non avevamo bisogno dei social ascoltavamo i racconti che ci facevano i nostri vecchi. C’era una bella gioventù all’epoca, oggi non riescono a ritrovarsi neppure in due".

Fino a 20 anni fa, Ada ha lavorato in campagna. "Ora sono un po’ stanca - confessa -, se faccio pochi metri, mi stanco e devo mettere delle pomate sulle gambe". Ad aiutarla economicamente pensano i figli, uno agricoltore come lei che produce riso Carnaroli di una qualità speciale perché coltivato in terre rese fertili dal Po e un altro informatico. Le loro memorie presto saranno raccolte da Roberto Bianchi che ricorda quando le mondine dormivano con le brandine nei silos.