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Azienda commissariata per sfruttamento e caporalato, pm: "Stop a misura"

Proposta la revoca dell'amministrazione giudiziaria, disposta nel maggio 2019, per la Ceva Logistics: "In questi mesi passi in avanti"

La Logistica Ceva

Pavia, 13 febbraio 2020 - Era stata commissarriata per caporalato. Oggi, il pm di Milano Paolo Storari ha proposto la revoca dell'amministrazione giudiziaria, disposta nel maggio 2019, per la Ceva Logistics, società che è il ramo italiano della multinazionale leader del settore della logistica. La richiesta, basata sui numerosi "passi in avanti" compiuti in questi mesi dall'azienda, è arrivata questa mattina in udienza davanti alla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano, presieduta da Fabio Roia. Anche i legali di Ceva, gli avvocati Luca Luparia, Angelo Giarda e Maurizio Delfino, hanno aderito alla richiesta del pm di "ridurre anticipatamente la durata dell'intervento di amministrazione straordinaria", a conferma del «riconoscimento positivo del lavoro fin qui svolto dalla società in collaborazione con l'amministratore giudiziario Roberto Paese». La decisione dei giudici arriverà entro 30 giorni.

L'azienda lo scorso maggio era stata sottoposta ad amministrazione giudiziaria per "sfruttamento di manodopera", ossia per caporalato, il primo caso che si era concluso con una misura di questo genere da parte dell'autorità giudiziaria. Tra le sedi di Ceva c'è anche, ad esempio, la cosiddetta 'Città dei libri', 80 mila metri quadrati a Stradella (Pavia) dove vengono movimentati oltre 100 milioni di libri per le aziende del settore dell'editoria. Il Tribunale nel provvedimento di commissariamento aveva parlato di "lavoratori costretti a ritmi gravosi, straordinari imposti sotto continua minaccia di licenziamento, omesso versamento di contributi, retribuzione difforme dalle ore davvero lavorate".

Lo stesso ad di Ceva, Christophe Boustouller, in una delle udienza in Tribunale aveva lanciato un appello per "maggiori controlli" per evitare lo sfruttamento dei lavoratori nel settore della logistica dove, a suo dire, esiste «un problema diffuso» di manodopera sottopagata. Il presidente Roia, tra l'altro, aveva anche richiesto la convocazione di un tavolo, con vari attori tra cui Confindustria e Confcommercio, per discutere proprio il caso 'Ceva' dal punto di vista imprenditoriale e dei problemi sul piano della concorrenza, dopo la «ri-legalizzazione» dell'azienda, consistita in un cambio dei vertici del Cda, del collegio sindacale, degli organismi di vigilanza e con aumenti salariali nell'ordine del 20-25 per cento.