La Tari aumenta del 4 per cento in 60 Comuni tra Oltrepo e Bassa

La Broni-Stradella Pubblica renderà più cari i rifiuti dal 2023. La scelta serve a finanziare . il piano industriale dell’utility

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di Pierangela Ravizza

Da un minimo di 10-12 a un massimo di 30-40 euro a nucleo familiare ma solo dal 2023. È una stima dell’aumento previsto (+4% in media) della tariffa rifiuti che pagheranno gli utenti di una sessantina di Comuni dell’Oltrepo e della Bassa serviti dalla Broni-Stradella Pubblica. L’aumento – preannunciato come temporaneo – in una prima ipotesi doveva scattare già quest’anno, ma da parte di alcuni sindaci (la società è a totale capitale pubblico) c’erano riserve e perplessità.

Alla fine ha prevalso la scelta di posticipare al 2023 l’aggravio, che non dipende dalla crisi energetica bensì serve a finanziare il piano industriale approvato dall’assemblea dei sindaci. Nella stessa riunione è caduta definitivamente l’ipotesi di esternalizzare la raccolta differenziata nei Comuni di Stradella e di Broni. Il provvedimento era stato aspramente osteggiato dai sindacati e dai dipendenti con scioperi e presìdi davanti ai municipi. L’attuazione del più consistente investimento della Broni-Stradella Pubblica, ovvero l’ampliamento della piattaforma ecologica in località Pirocco dove avviene la selezione della differenziata, dipende però dai fondi europei (la richiesta è 14 milioni) del Pnrr. Soluzione che, data l’ubicazione e la dimensione del progetto, ha creato critiche dagli ambientalisti. Essenzialmente per due ragioni. La dimensione della piattaforma passerebbe da 2.700 a 33mila ettari: la più grande in assoluto della provincia. Pur vero che trattandosi di rifiuti secchi non dovrebbero esserci rischi di inquinamento, ma soprattutto a livello di Consiglio comunale di Broni non sono mancate le polemiche.

La piattaforma del Pirocco si trova a meno di due chilometri in linea d’aria da un altro sito dove è stato autorizzato dalla Provincia il biodigestore di un’azienda privata, che avrà una capacità di lavorazione di 40mila tonnellate di rifiuti da cui ricavare metano. "Da città internazionale della vite e del vino a città internazionale dei rifiuti, del biometano e delle logistiche. Queste sono le scelte green della nostra Amministrazione", commenta la capogruppo d’opposizione a Broni, Giusy Vinzoni.