MANUELA MARZIANI
Cronaca

Il ricordo ottant’anni dopo. Morti sotto i bombardamenti: "Mai più vittime tra i civili"

Pavia ha commemorato coloro che persero la vita nei raid aerei alleati. Obiettivo dei cinque attacchi dal cielo era distruggere i tre ponti cittadini.

Il ricordo ottant’anni dopo. Morti sotto i bombardamenti: "Mai più vittime tra i civili"

L’intervento dell’ex sindaco Rodolfo Jannaccone Pazzi sotto la cui gestione nel 1994 fu inaugurata la stele in Borgo Ticino

Sono trascorsi 80 anni dalle incursioni aeree del settembre 1944 che misero in ginocchio la città. Pavia ha ricordato ieri mattina le vittime civili dei bombardamenti. In cinque attacchi, nelle giornate del 4, 5 e poi ancora del 12, 19 e 26 settembre, gli aerei delle forze alleate sganciarono centinaia di bombe per distruggere i tre ponti del capoluogo pavese causando la morte di numerosi civili e distruggendo edifici, infrastrutture e anche i simboli storici della città. La cerimonia si è svolta in Borgo Ticino, la zona più colpita, dove si trova la stele che ricorda i morti di quelle tragiche giornate. Alcuni documenti dell’archivio storico rivelano il caos e la paura durante quegli attacchi, con famiglie che cercavano riparo nei rifugi improvvisati, mentre il suono delle sirene antiaeree riecheggiava nel cielo. Di fronte a tutto questo, la popolazione rimase sgomenta. Le cicatrici di quel settembre si vedono ancora e rimarranno indelebili.

"Questo anniversario ha un profondo significato – ha detto il sindaco Michele Lissia dopo aver deposto una corona –, in un momento storico come l’attuale dove purtroppo si registrano ancora morti tra i civili per i bombardamenti, come avviene in Ucraina e in Palestina". Alla cerimonia ha portato il suo saluto anche l’ex sindaco Rodolfo Jannaccone Pazzi, sotto la cui Amministrazione nel 1994 venne inaugurata la stele presente in Borgo vicino al ponte Coperto. I parroci di Borgo Ticino, San Michele e San Teodoro, don Giulio Lunati, don Carluccio Rossetti e don Gianluigi Corti, le tre comunità che vennero più colpite dai bombardamenti, hanno guidato la preghiera e la benedizione della stele. La cerimonia si è conclusa, dopo il silenzio fuori ordinanza in memoria dei morti, con il suono della sirena antiaerea e quello delle campane delle tre chiese. E nell’ambito di Anno Zero Festival alle 10 di oggi in piazzale Ghinaglia si inaugura la mostra fotografica “I cinque giorni che fecero tremare Borgo Ticino 1944-2024“ a cura di Pier Vittorio Chierico e dell’associazione Meistoinburgh che resterà aperta fino alle 19. Diversi gli appuntamenti organizzati per questa prima manifestazione artistico-musicale voluta da un gruppo amici, conoscenti e commercianti e privati che hanno voluto risvegliare il quartiere in cui vivono o lavoro, il Borgo appunto.