Il “Caso taser“ finisce in politica. Agenti, sindacato, assessore. Tutti contro tutti dopo lo stop

A Pavia la sperimentazione sta finendo "perché la città è sicura". Ma i vigili si ritengono offesi

Il “Caso taser“ finisce in politica. Agenti, sindacato, assessore. Tutti contro tutti dopo lo stop

A Pavia la sperimentazione sta finendo "perché la città è sicura". Ma i vigili si ritengono offesi

"La mancanza di rispetto non può essere accettata per nessuno, a maggior ragione per lavoratori che rischiano la salute e la vita ogni giorno per la collettività". Gli agenti della Polizia locale si sono sentiti scherniti dai post su Facebook di politici pavesi e dall’assessore Rodolfo Faldini.

Al centro della diatriba sempre il taser, che gli agenti stavano sperimentando e che è stato bloccato. Nei giorni scorsi però quattro agenti hanno dovuto ricorrere al Pronto soccorso dopo essere stati aggrediti e allora sono stati pubblicati post con foto e dichiarazioni "oltraggiose e di scherno nei confronti degli agenti del Corpo del Comune di Pavia". "Siamo certi che qualcuno tenterà di difendersi spiegando che è solo satira – si legge in un volantino della Uil – Ma riteniamo che la satira sia di competenza dei comici. In nessuna città di tutto il Pavese è accaduto nulla di simile, anche in momenti di rapporti difficili non è mai venuto meno il rispetto".

Venerdì invece un agente in forza a Milano ma residente nel Pavese ha assistito in centro alla scena di due operatori di Polizia amministrativa che chiedevano i documenti a un passante. Di fronte alle sue resistenze, l’agente si è qualificato e ha offerto il proprio aiuto. Per tutta risposta ha rischiato di essere colpito con un sasso dalla persona esagitata. "Il sindaco Michele Lissia – replica Giovanni Latiano, coordinatore provinciale della Locale – sostiene che il taser non serve perché Pavia è una città sicura. Se così fosse, certi episodi non si dovrebbero verificare".

L’assessore Faldini invece ha dichiarato d’aver deciso lo stop al taser "perché in caso di incidenti o disgrazie sono i vigili che devono sostenere le spese legali: senza una copertura assicurativa privata, né lo Stato né il Comune le coprono". "I nostri iscritti hanno una copertura assicurativa – aggiungono Latiano e il segretario responsabile delle Amministrazioni locali, Maurizio Poggi – e per tutti i dipendenti comunali esiste il patrocinio legale per fatti connessi nell’espletamento del servizio, con l’assunzione in capo all’ente degli oneri di difesa".

Manuela Marziani