MANUELA MARZIANI
Cronaca

I filmini di famiglia dalle soffitte ai muri della città

Sono usciti dalle soffitte e raccontano la Pavia tra l’inizio del ‘900 e gli anni ‘80 fatta di partenze...

Sono usciti dalle soffitte e raccontano la Pavia tra l’inizio del ‘900 e gli anni ‘80 fatta di partenze...

Sono usciti dalle soffitte e raccontano la Pavia tra l’inizio del ‘900 e gli anni ‘80 fatta di partenze...

Sono usciti dalle soffitte e raccontano la Pavia tra l’inizio del ‘900 e gli anni ‘80 fatta di partenze per le vacanze con auto cariche perché "la mamma ha paura di volare", raid sul Ticino o raccolte di fiori con la nonna. Immagini di ieri ritrovate sul territorio grazie al progetto di recupero e digitalizzazione di vecchie pellicole amatoriali “Pavia raccontata dai tuoi film di famiglia“ che Archivio Cinescatti mette in mostra. Fino a giovedì 26 in città saranno affissi 120 manifesti con fotografie tratte dai filmini in pellicola e Qr Code per vedere i filmati originali su smartphone. Sono state quasi 450 le vecchie bobine ritrovate dai pavesi, oltre 80 ore di girato consegnate a novembre ad Archivio Cinescatti di Lab 80 Film di Bergamo, che si occupa del recupero e della valorizzazione dei film di famiglia (home movies). Le bobine digitalizzate sono state restituite ai donatori con copia digitale gratuita.

Il progetto “Cinescatti: Pavia raccontata dai tuoi film di famiglia“ è stato realizzato in collaborazione con il Comune e l’Università, con il supporto di Fondazione Monte di Lombardia e il contributo di Regione e Archivio di etnografia e Storia sociale. Dopo raccolta e digitalizzazione, è stata avviata la seconda fase del progetto: i vecchi filmati sono entrati nelle aule universitarie, generando un dialogo tra passato e presente.

"Obiettivo del progetto è creare una memoria inedita del territorio – spiega Alessandra Beltrame, archivista Cinescatti – Una memoria di piccole storie di famiglia che, una volta condivise, diventano storia collettiva. È un modo per ricordare i luoghi e la vita per come erano". "Sono colpito dallo scopo del progetto – aggiunge Paolo Canepari, autore di alcune pellicole – Riconsegnare alla città l’atmosfera di un’epoca lontana".

M.M.