Gioielli rubati fusi in lingotti d’oro Arrestata coppia al campo nomadi

Circondato piazzale Europa a Pavia per eseguire le misure cautelari nei confronti di due coniugi sinti

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di Stefano Zanette

Una maxi operazione dei carabinieri di Asti è arrivata anche a Pavia, sgominando una presunta banda criminale accusata di ricettare gioielli rubati e di riciclare l’oro fondendolo clandestinamente in lingotti poi portati in Svizzera. Alle prime luci dell’alba di ieri i militari, con un dispiegamento di forze lungo il Ticino, hanno “cinturato“ il campo nomadi pavese di piazzale Europa. A Pavia sono infatti state eseguite due delle 8 misure di custodia cautelare, le altre 6 in carcere, tutte in Piemonte. Ai domiciliari sono finiti invece due coniugi sinti rintracciati nel campo nomadi pavese, senza opporre alcuna resistenza. Sull’operazione non sono state fornite informazioni ufficiali né dalla Procura di Asti né dai carabinieri, che hanno rinviato a oggi i dettagli. Come a Pavia, però, anche ad Asti il blitz in forze non è passato inosservato, anche per l’elicottero dell’Arma che ha monitorato dall’alto il quartiere Tanaro, temendo la fuga di sospettati, mentre a terra i militari eseguivano gli arresti nei confronti di appartenenti a famiglie sinti stanziali da decenni nell’Astigiano.

Come sempre avviene contestualmente alle esecuzioni di misure cautelari, sono state effettuate anche perquisizioni a carico degli indagati, che avrebbero portato al sequestro di oro e anche di contanti, pare per oltre un milione. E anche al rinvenimento, ad Asti, di una fonderia clandestina, dove appunto per l’accusa sarebbero stati riciclati gioielli rubati. L’operazione si sarebbe poi spinta fino in Svizzera, sulle tracce dell’oro venduto illegalmente, senza le obbligatorie comunicazioni ufficiali.

Da quanto trapelato informalmente, le perquisizioni nel campo nomadi pavese di piazzale Europa avrebbero avuto esito negativo, senza il rinvenimento di oro né di una fonderia clandestina. Le due misure di custodia ai domiciliari sarebbero motivate dal ruolo più marginale della coppia di coniugi arrestati a Pavia, mentre in carcere sono finiti il presunto capo e i complici più coinvolti nella presunta organizzazione criminale.