Sant'Angelo Lomellina, nessun aiuto a chi gioca alle slot

Il Comune vara un deterrente alla ludopatia

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Sant'Angelo Lomellina (Pavia), 22 marzo 2018 - Nessun aiuto dal Comune per chi gioca d’azzardo. L’amministrazione santangelese, sulla base delle competenze in materia di prevenzione delle ludopatie, ha deciso di non accogliere le domande di sussistenza che provengono da chi sperpera ingenti somme di denaro. «È giusto aiutare chi è in difficoltà economica – ha spiegato il sindaco di Sant’Angelo Matteo Grossi –. Il Comune garantisce il pacco alimentare a una dozzina di famiglie, ma alcune di loro sono solite giocare d’azzardo ai videopoker e acquistare Gratta e vinci. In questi casi, riteniamo di non accogliere la loro domanda». Chi si trova in difficoltà, invece, ottiene una rateizzazione per il pagamento delle tasse. «Non possiamo esentarle – ha aggiunto il sindaco – cerchiamo di consentire una dilazione».

Sempre in tema di Videolottery il Tar Lombardia ha respinto il ricorso presentato nel 2010 da una sala di San Martino Siccomario. «In una sala giochi – hanno detto i giudici amministrativi – sono sempre necessarie sia la licenza di polizia rilasciata dal questore che l’autorizzazione del Comune dove l’attività dovrà essere svolta». Secondo il Tar due autorizzazioni richieste rispondono a due esigenze diverse: quella della Questura per la «verifica dei requisiti morali del richiedente e della situazione di ordine pubblico», mentre quella comunale per «profili di interesse pubblico», per cui è legittimo «il potere di inibizione delle attività di gioco per tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica, oltreché la salute». Non solo, il regolamento comunale prevede un tetto alle autorizzazioni per le sale giochi, una ogni 5mila cittadini residenti, «essendo già presente un esercizio analogo» si legge nella sentenza con cui la richiesta di autorizzazione è stata respinta. «Siamo soddisfatti – ha commentato il sindaco di San Martino Alessandro Zocca –: ora andremo ad accertare le responsabilità perché l’unica obiezione che ci è stata mossa è che il Comune si è mosso tardi. È vero, ma noi ci siamo mossi quando lo abbiamo appurato».