Forni a microonde nelle aule L’Ateneo dà il via libera ai pasti

L’Università di Pavia è la prima in Italia ad aver elaborato il regolamento reclamato dagli studenti

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di Manuela Marziani

L’Ateneo pavese è il primo in Italia ad avere un regolamento che consente agli studenti di mangiare in aula. L’accordo è stato raggiunto dopo mesi e mesi di lavoro da parte della Commissione mensa, ma anche dopo colorate proteste sotto gli uffici del Rettorato, striscioni e tavoli di lavoro. "È stato molto complicato arrivare a questo risultato – commenta Lalo Magni, presidente della facoltà di Ingegneria, che ha coordinato i lavori della Commissione mensa – Dopo lo spiacevole episodio che ha coinvolto una studentessa invalida allontanata da un’aula di Palazzo San Tommaso e dopo le proteste, avremmo potuto cercare qualche spazio dove permettere di mangiare, ma non avremmo risolto nulla. Meglio lavorarci un po’ di tempo in più e trovare una soluzione definitiva".

La situazione dell’Università, infatti, è molto diversa da un dipartimento all’altro e non è mai esistito il divieto di mangiare di aula. Qualcuno lo consentiva facendo finta di non vedere, qualcun altro non lo accettava, altri ancora chiedevano agli studenti di spostarsi mandandoli a mangiare altrove, mentre alcuni docenti non avrebbero mai voluto che con un piatto di pasta “sporcasse“ la sacralità dell’aula, che dev’essere occupata soltanto per fare lezione.

Non solo, ci sono aule che vengono chiuse al termine delle lezioni e altre dove i bidelli presenziano per mantenerle aperte. Insomma, una situazione eterogenea, che doveva essere conosciuta e studiata. "È stata fatta una mappatura di tutti gli spazi – aggiunge Magni – e ho personalmente parlato con tutti i responsabili dei dipartimenti per stilare un regolamento. Gli studenti ora potranno mangiare nelle aule studio dove saranno collocati forni microonde che l’Università acquisterà e installerà preoccupandosi di adottare le misure di sicurezza necessarie. Una volta consumato il pranzo, ogni studente dovrà preoccuparsi di pulire la zona, non si potranno consumare alcolici e lo spazio dovrà essere liberato alle 14 in modo da consentire l’utilizzo dell’aula per fare lezione. Inoltre miglioreremo lo spazio esterno, acquistando trenta panche in legno che consentiranno ai ragazzi di mangiare fuori, quando il meteo lo consentirà, o di stare insieme".

Il primo giorno del nuovo corso sarà il 9 gennaio, in concomitanza con la ripresa delle lezioni. Da quel momento il lavoro della Commissione mensa non finirà, scatterà un monitoraggio per verificare se serviranno altri spazi e se si dovranno apportare correttivi. Da un sondaggio effettuato dagli studenti del Coordinamento per il diritto allo studio cui hanno risposto duemila ragazzi, infatti, il 60% mangia in Università e l’80 avrebbe bisogno di un forno a microonde per scaldarsi il pranzo portato da casa. Bisognerà capire se tutti potranno usufruire degli spazi e degli elettrodomestici nel poco tempo che alcuni hanno per mangiare. Alcuni dipartimenti, infatti, non hanno una pausa pranzo e altri studenti con ogni probabilità continueranno a preferire al pranzo portato da casa le pietanze offerte dalle mense.