NICOLETTA PISANU
Cronaca

Pavia, truffa col traffico di ferro: ecco i trucchi della gang sgominata

lI consiglio intercettato tra gli esponenti dell’organizzazione: inscenare un malore per evitare le domande dei finanzieri

Le Fiamme gialle all’ascolto

Pavia, 11 marzo 2020 - Inscenare un malore per evitare le domande dei finanzieri. È il consiglio che i “Ragazzi“", cioè i fratelli Paolo e Andrea Dellai, avevano dato ai figli di Francesco Caruso, ex direttore dell’ufficio postale Vigevano 2. Tutti sono coinvolti nell’inchiesta Iron Coin, su un’associazione per delinquere volta a commettere delitti di natura fiscale e false fatturazioni nell’ambito del commercio all’ingrosso di materiali ferrosi attraverso la costituzione di società intestate a prestanome e che lunedì aveva fatto scattare sette arresti.

Il particolare evento legato al malessere per evitare gli inquirenti emerge dalle intercettazioni riportate nell’ordinanza di custodia cautelare emessa verso i cinque e gli altri coinvolti nell’inchiesta. Francesco Caruso è considerato dagli inquirenti il costitutore e organizzatore dell’associazione che avrebbe reclutato diverse persone tra cui il figlio Daniele per attribuir loro in modo fittizio la rappresentanza legale delle società coinvolte nella frode.

L’accusa rileva come avesse strumentalizzato il proprio ruolo manageriale come direttore dell’ufficio postale Vigevano 2. Si occupava, per le accuse, di aprire i conti correnti loro intestati, seguendo le direttive dei “Ragazzi“ e avendo stretti scambi con loro tanto che – spiega l’ordinanza – avrebbe avuto con i Dellai incontri quasi quotidiani per riunioni operative. Loro avrebbero gestito il giro di false fatturazioni, attivamente aiutati da Caruso che avrebbe anche suggerito al figlio quando e come fatturare. Nel febbraio 2019, i figli di Caruso avevano avvisato i “Ragazzi“, spiegando che in una delle aziende coinvolte, intestata a Daniele Caruso fittiziamente, era scattata l’attività ispettiva delle Fiamme gialle pavesi: "Non devi dire niente perché complica la situazione, in questi casi bisogna dire non mi ricordo, sono agitato, sono fuori di testa", ha spiegato Paolo Dellai a Daniele Caruso, preoccupato per le domande che i finanzieri gli avrebbero rivolto.

Per le accuse infatti non avrebbe saputo cosa rispondere in quanto, pur risultandone titolare, era in realtà estraneo alla gestione aziendale. "Quando vengono fuori, ti torchiano", avevano spiegato i Dellai relativamente ai finanzieri, consigliando a Filippo Caruso di portare al Pronto soccorso il fratello Daniele con la scusa di un attacco di panico per evitare domande indiscrete degli investigatori.